Il nuovo naufragio, lunedì al largo delle coste libiche, di un’imbarcazione che trasportava oltre 200 rifugiati somali e eritrei verso le coste italiane, risveglia la collera del governo italiano. Roma rimprovera alle istituzioni europee di lasciare l’Italia sola di fronte a un “inaccettabile massacro di innocenti”.

Una violenta polemica è scoppiata martedì 20 maggio fra Roma e Bruxelles circa il disinteresse evidente dell’Unione europea per le migliaia di migranti raccolti in mare dalle unità della Marina italiana.

“Dobbiamo dire all’Europa che non può salvare le sue banche e non fare lo stesso con le donne e i bambini soccorsi in mare. L’Europa deve aiutarci. Le sue istituzioni non possono voltare la faccia – ha detto Matteo Renzi, capo del governo, esasperato.

Il più duro con Bruxelles è stato il ministro Angelino Alfano, che ha attaccato la svedese Cecilia Malström.
Quale responsabile a Bruxelles dell’applicazione degli accordi di Schengen, la commissaria europea per gli affari interni aveva affermato di non aver ricevuto nessuna richiesta chiara da parte dell’Italia sugli emigrati sbarcati sulle sue coste.
Ira di Alfano, che ha accusato Malström di mentire e si è detto pronto a recarsi a Bruxelles per portare i dossier che dice di non aver ricevuto : “O l’Europa ci aiuta a proteggere la nostra frontiera comune, o faremo valere che il diritto d’asilo riconosciuto dall’Italia è valido per tutta l’Europa. L’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati.”