I media internazionali hanno scelto di evidenziare il fatto che il Credit Suisse abbia ammesso la propria colpevolezza per aver aiutato i suoi clienti americani ad evadere il fisco.

La stampa internazionale ha abbondamente riportato la multa inflitta lunedì al Credit Suisse dalla giustizia americana.
L’importo di 2.51 miliardi di franchi appare meno importante dell’ammissione di colpevolezza della banca.
Con la sua confessione, scrive il New York Times, il Credit Suisse ha percepito la forza della legge.

Il numero due delle banche svizzere diviene di fatto la prima banca, da un decennio a questa parte, ad ammettere un crimine negli Stati Uniti, scrive The Guardian.

Forbes fa il confronto con UBS : “Credit Suisse triplica la multa da 780 milioni di dollari inflitta a UBS nel 2010 ma evita la sua condanna a morte negli Stati Uniti.”
Il giornale ritiene inevitabile che presso la banca cadrà qualche testa, ad esempio quella del direttore generale Brady Dougan o del presidente Urs Rohner.

CS

Il New York Times nota il cambiamento di atteggiamento dei giudici federali nella loro maniera di confrontarsi a Wall Street, una durezza nuova che potrebbe portare altre banche ad ammettere la propria colpevolezza.

Bloomberg e il Washington Post vedono nella posizione del Credit Suisse un avvertimento alle altre banche e un modello per i casi futuri.
Bloomberg rileva tuttavia voci critiche, che deplorano la clemenza della condanna e l’assenza di veri colpevoli : “Nessun quadro è stato condannato e la banca non ha fornito i nomi degli evasori del fisco americano.”

(Fonte : rts.ch)