A Washington, New York e San Francisco circolano bus urbani con pannelli sui lati su cui si vede Adolf Hitler che siede in compagnia del gran mufti di Gerusalemme, Hadj Amin al-Husseini e si legge la scritta “L’odio islamico per gli ebrei : è nel Corano”, oppure “due terzi dell’aiuto americano vanno a paesi islamici. Fermate il razzismo. Fermate l’aiuto ai paesi islamici.”

Questa campagna di propaganda, che durerà due mesi, è stata organizzata dall’attivista pro-israeliana Pamela Geller, nota negli Stati Uniti come blogger islamofoba, feroce oppositrice della “Moschea Ground Zero” a New York, un centro culturale musulmano edificato vicino al luogo in cui sorgevano le due torri gemelle del World Trade Center.

bus
Quello che Pamela Geller dimentica di menzionare, è che Hadj Amin Al-Husseini non era stato il solo a chiedere l’aiuto di Adolf Hitler contro i britannici. Lo aveva fatto anche il gruppo terrorista Stern, fra i cui dirigenti vi era Yitzhak Shamir, futuro primo ministro di Israele, internato nel 1941 per “collaborazione con i nazisti”.

A capo dell’American Freedom Initiative, Pamela Geller conduce una forsennata campagna contro l’islamizzazione dell’America (negli Stati Uniti i musulmani sono circa l’1% della popolazione).

Nel maggio 2008, in un editoriale nel giornale israeliano online Arutz Sheva – vicino ai coloni dei territori occupati – la Geller incitava il governo israeliano a replicare con la bomba MOAB – una tra le più potenti bombe fabbricate dagli americani – a ogni missile lanciato dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele.

(Fonte : mondialisation.ca)