Sviluppi della situazione nel Servizio cure a domicilio del Luganese
Lettera di Ghisletta, Martinotti e Ranzi-Antognoli

(fdm) I toni sono, come sempre accesi, quasi apocalittici. La figura del dottor Macchi dipinta a fosche tinte. Non ci pronunciamo. Quel che Ghisletta non dice è il motivo della disdetta del famoso contratto collettivo. Una ragione ci sarà. Facciamo fatica a credere che la disdetta sia stata data così, per un capriccio, senza curarsi delle inevitabili, accanite, infinite polemiche, che puntualmente si sono verificate. No, il motivo Ghisletta non ce lo dice. E noi non lo sapremo mai.



Gentili delegate, egregi delegati, lodevoli municipi, spettabili associazioni,

in vista dell’assemblea del 27 maggio 2014 vi aggiorniamo sull’agire del Comitato di SCuDo, segnatamente del suo Presidente. Purtroppo pochi hanno il coraggio civico di far circolare le informazioni su quanto accade dietro le quinte di SCuDo: molti sembrano aver paura, ed è incredibile che questo accada in un’associazione di interesse pubblico riconosciuta e finanziata da Cantone e Comuni. Pertanto dobbiamo assumerci questo compito di informare, cosa che volentieri eviteremmo, se altri lo facessero.

  1. Nelle scorse settimane la ricostituita conferenza delle associazioni membre di SCuDo ha designato il sig. Gabriele Fattorini, direttore di Pro Senectute, quale successore del dimissionario signor Cagnasso. Apriti cielo! Il sig. Fattorini risulta inviso al dr. Macchi, che ha promosso una contro candidatura nella persona del dr. Marco Varini, il quale ha il merito non secondario di essergli vicino. Questo determinerà la non presentazione della candidatura del sig. Fattorini all’assemblea SCuDo del 27 maggio? Speriamo di no. In ogni caso le manovre del presidente di SCuDo per attorniarsi di persone accondiscendenti non hanno fine, dopo il voto in blocco di novembre del Comitato. Ma dove vuole arrivare il dr. Macchi?
  2. Il personale di SCuDo ha ricevuto una lettera che di fatto lo obbliga entro il 15 agosto a sottoscrivere un nuovo contratto individuale di lavoro: la firma della lettera implica la rinuncia al contratto collettivo di lavoro. Ovviamente tutti dipendenti firmeranno, se non vogliono perdere il posto di lavoro. In questo modo il già impaurito personale di SCuDo viene terrorizzato fino all’ultimo. Lo sappiano quei delegati che, in base alle rassicurazioni date dal dr. Macchi in separata sede, credono che a SCuDo il personale sia contento, felice e fiducioso nei vertici: si sappia che i dipendenti silenti non vogliono semplicemente perdere il posto di lavoro, come tante volte avvenuto in passato per chi ha osato alzare la testa.
  3. Non vogliamo mettere in dubbio l’autonomia comunale nella scelta dei delegati, ma ci domandiamo se sia normale che fra i delegati all’assemblea di SCuDo figuri la direttrice di un Servizio privato concorrente di SCuDo, ovvero la signora Lavagetti di Muzzano: peraltro la responsabile di Internursing SA ha sempre rifiutato un contratto collettivo di lavoro per il suo servizio privato e ha votato contro il CCL di SCuDo (alleghiamo la presa di posizione del Municipio di Muzzano, che va in senso opposto). La disdetta del contratto collettivo di lavoro presso SCuDo butta completamente all’aria il lungo lavoro fatto dai sindacati per generalizzare il contratto collettivo di lavoro anche nel settore dei servizi di cura privati. La disdetta del CCL di SCuDo determinerà il caos e un inevitabile peggioramento delle condizioni di lavoro in questo ambito, oltre che una concorrenza sleale tra i servizi con e senza contratto collettivo di lavoro, che preoccupa moltissimo.
  4. Infine a fronte del rifiuto del Comitato di SCuDo di mettere all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria di SCuDo del 27 maggio 2014 la nostra proposta datata 22 aprile 2014 abbiamo dovuto raccogliere le firme di 1/5 dei delegati per indire una nuova assemblea straordinaria, che chiediamo abbia luogo il mercoledì 25 giugno alle ore 20.

Raoul Ghisletta, Roberto Martinotti, Marilena Ranzi-Antognoli – Delegati SCuDo