Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la donna sudanese condannata a morte perchè di religione cristiana non verrà liberata.

Le autorità di Khartoum hanno affermato che la dichiarazione che faceva credere a una sua prossima rimessa in libertà era stata estrapolata dal suo contesto dai media. Ennesimo episodio di una condanna che ha suscitato numerose reazioni indignate.

Perchè è stata condannata a morte ?
Meriam Yahia Ibrahim Ishag, 27 anni, è nata da padre musulmano ma è stata educata dalla madre come cristiana ortodossa.
Per lo Stato sudanese è comunque musulmana. Quando aveva sposato un uomo cristiano era dunque stata condannata per adulterio, perchè secondo la legge islamica una donna musulmana non può sposare un uomo di un’altra religione.
Lo Stato le aveva chiesto di rinunciare alla religione cristiana, cosa che la donna aveva rifiutato di fare.
Una decisione che le era costata cara : la prigione e la condanna a morte per impiccagione. La condanna all’adulterio era stata punita con cento frustate.
Un giudizio che ha provocato una mobilitazione planetaria, soprattutto quando si è appreso che Meriam Yahia Ibrahim Ishag ha partorito la figlia in carcere.

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Cosa ha fatto pensare che sarebbe stata liberata ?
Qualche giorno dopo il parto, la dichiarazione di un ex responsbaile del ministero degli affari esteri sudanese aveva fatto pensare alla liberazione.
Sabato 31 maggio diversi giornali avevano scritto che Abdallah Al-Azraq aveva dichiarato :

“La donna sarà liberata nei prossimi giorni secondo le procedure legali che verranno prese dal potere giudiziario e dal ministero della giustizia.”

Una dichiarazione che il marito della donna, Daniel Wani, un sudanese nato negli Stati Uniti, aveva messo in dubbio : “Nessuno mi ha contattato e non penso che succederà. Abbiamo fatto appello ma non è ancora stato esaminato. Come è dunque possibile che venga liberata?”

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Perchè Meriam Yahia Ibrahim Ishag rimane in prigione ?
All’indomani della dichiarazione di Azraq, le autorità sudanesi hanno smentizo l’informazione, scrivendo in un comunicato che alcuni media hanno estrapolato la dichiarazione dal suo contesto, cambiando il senso della frase.