Nella prima giornata del summit del G7 a Bruxelles, il presidente francese François Hollande ha parlato del possibile rischio di destabilizzazione della Zona euro qualora le autorità statunitensi infliggeranno al colosso bancario BNP Paribas una multa di 10 miliardi di dollari.
La banca francese è oggetto di un procedimento giudiziario negli Stati Uniti per presunta violazione dell’embargo statunitense in diversi paesi.

Durante la prima giornata del summit del G7 a Bruxelles, Hollande ha insistito sulle potenziali conseguenze della sanzione da 10 miliardi di dollari che le autorità americane vogliono infliggere a BNP Paribas. Le ripercussioni, a suo dire, andrebbero ben oltre la banca.

Hollande ha affermato che la multa americana colpirebbe non solo la più grande banca francese, ma anche la più grande banca della Zona euro. Inoltre avrebbe conseguenze economiche e finanziarie a livello europeo. Queste conseguenze potrebbero estendersi a altre banche, le quali potrebbero ugualmente venire colpite dalle sanzioni statunitensi, introducendo sospetti sulla solidità del sistema finanziario europeo.

Parlando delle discussioni in corso con gli Stati Uniti per la firma del Trattato transatlantico di libero scambio, Hollande ha affermato che “siamo nella fase dei negoziati e abbiamo buoni rapporti con gli Stati Uniti, una buona cooperazione che vorremmo mantenere. Rispetto la giustizia americana ma al contempo niente deve compromettere il partenariato tra la Francia e gli Stati Uniti, perchè siamo impegnati in altre discussioni e ci aspettiamo reciprocità. E’ anche nell’interesse degli Stati Uniti, perchè se vi fosse una destabilizzazione, non solo di BNP Paribas ma anche di altre banche che potrebbero farsi sanzionare, possiamo capire quali sarebbero le conseguenze per le nostre economie.”

“Si tratta di far valere i nostri diritti – ha aggiunto Hollande – e di prendere coscienza che si tratta di posti di lavoro, di attività economica, di finanziamento e che si tratta di questioni da trattare con molto rispetto.”