Dopo l’Italia e il Regno Unito, tocca al Belgio tener conto delle cifre del traffico di droga e della prostituzione nel calcolo degli indicatori economici, soprattutto del prodotto interno lord (Pil).

Le nuove norme del sistema europeo dei conti (SEC) preconizzano di aggiungere, a partire da settembre, queste attività nel calcolo del Pil di ogni paese.
La logica è la seguente : anche se sono illegali e spesso causano forti costi allo Stato, il traffico di droga e la prostituzione sono una fonte di ricchezza come tante altre. A loro modo partecipano alla crescita economica del paese.

Le somme sono notevoli. Il Belgio non dispone di una valutazione ufficiale, ma gli esempi europei sono incoraggianti. Ad esempio il portale d’informazione Challenges.fr scrive “Il traffico di droga e la prostituzione saranno presto le galline dalle uova d’oro del Regno Unito?”

Stando alle valutazioni ufficiali pubblicate il 29 maggio dal regno Unito, i redditi generati da questi due mercati “potrebbero dopare il Pil con oltre 10 miliardi di lire sterline, 5.5 miliardi per la prostituzione e 4.9 miliardi per il traffico di droga”.

(Fonte : Le Monde.fr)