Recentemente l’Ufficio Federale della Sanità ha lanciato la campagna di prevenzione denominata “Stop-AIDS”, promossa con una cartellonistica molto esplicita (coppie etero e omosessuali in atteggiamenti intimi con l’avvertenza di usare il preservativo, per intenderci…)

Pur tenendo conto che la sensibilizzazione e l’informazione su questa malattia mortale è senz’altro importante e fondamentale, si stanno creando vere e proprie opposizioni popolari sotto forma di “lettere aperte” e raccolte firme. Inoltre, dal lancio di questa iniziativa pubblicitaria il dissenso della gente è molto palpabile.

In tale contesto è interessante notare che l’articolo 197 del Codice penale svizzero recita testualmente: “1. Chiunque offre, mostra, lascia o rende accessibili a una persona minore di sedici anni, scritti, registrazioni sonore o visive, immagini o altri oggetti o rappresentazioni pornografici, o li diffonde per mezzo della radio o della televisione, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria.

2. Chiunque espone o mostra in pubblico oggetti o rappresentazioni a tenore del numero 1 o li offre ad una persona che non gliene ha fatto richiesta, è punito con la multa”.

Pertanto, non è poi così fuori luogo chiedersi se questa cartellonistica rispetti quanto il legislatore ha regolamentato oppure se le nostre autorità preferiscano agire secondo il loro libero arbitrio e giudizio, peraltro senza dimenticare che lo fanno a spese dei contribuenti.

Nicholas Marioli