Cattivelli e piuttosto acidi i commenti del socialisteggiante Ticinolibero (bel portale, interessante e di qualità) sul lancio della lista PLR per il governo nell’elezione 2015. Giudicate voi stessi (stralci significativi): 

“I discorsi di presentazione di Antonini e Ferrara Micocci abbastanza inconsistenti politicamente. Mentre Christian Vitta ha voluto citare il magistrato Giovanni Falcone. Complimenti. Alex Farinelli, alla domanda nel (un po’ patetico) talk show ha detto a Marco Gabutti che la sua musica preferita è quella dei Queen. (…) Il segretario del PLR ha guadagnato punti ai nostri occhi, ma deve mangiare ancora tanta pasta, o se preferisce risotto e polpettone, per diventare un candidato credibile per veramente arrivare in Consiglio di Stato.”

“A nostro avviso in questa lista il favorito è Christian Vitta. Insegue Nicola Pini e l’outsider sarà il ruolo che cercheranno di aggiudicarsi Antonini, Ferrara Micocci e Farinelli, con quest’ultimo più favorito di arrivare terzo. Forse l’unica buona cosa di questa debole lista per il Consiglio di Stato è che dopo aprile “offrirà” al partito due possibili successori (!) di Rocco Cattaneo alla presidenza, Nicola Pini ed Alex Farinelli” (è già finita? così presto? avrà… danzato una sola estate? Mamma mia, amici socialisti – l’alto e magro e il basso e tarchiato – che dannata fretta!)

 
1) Sull’ “ordine d’arrivo” la mia previsione è la stessa: Vitta, Pini, e i tre rimanenti, in un ordine che non saprei specificare (forse Farinelli terzo).

2) Un primo evidente difetto è proprio questo: l’esito Vitta-Pini (in ogni caso abbastanza remoto). Quanto è “appetibile” per i liberali del partito? A naso direi molto poco. So di enunciare una banalità, ma questa elezione non si vince se non si vince a Lugano. Non ad Ambrì, a Comprovasco o a Vacallo (con tutto il rispetto). Puntare (ad esempio) su un’accoppiata Giovanna Masoni – Vitta sarebbe stato molto più sensato.

3) Un secondo difetto è dato da quel senso di improvvisazione che nettamente si avverte: facciamo un “esperimento”,  inventiamo “qualcosa di nuovo”, “proviamo”, eccetera eccetera. Per arrivare a un simile risultato non so proprio se valesse la pena di “scaricare” senza complimenti la consigliera in carica (della quale non sono mai stato un sostenitore). Inoltre: se veramente Michele Morisoli ha “esaminato” cento potenziali candidati… allora mi preoccupo ancora di più e rischio di non dormire la notte.

4) In conclusione, era necessaria un’operazione del genere? Se Rocco vincerà io, da sportivo, sarò il primo a congratularmi con lui.

francesco de maria