… Il ritratto della ministra Widmer-SchlumpfSono momenti difficili quelli odierni. Abbiamo tanta carne al fuoco per le pressioni che arrivano dall’estero, e cosa fa la nostra Consigliera Federale? Prima ancora di discuterne con i suoi colleghi di Governo, spara l’ennesima proposta: Aboliamo il segreto bancario per gli Svizzeri.

Ora, mi sembra che dopo l’annuncio dell’intenzione di aderire allo scambio automatico di informazioni con l’Unione Europea, gli Stati Uniti ed altri Stati singoli, si sia di fatto delineata una via su cui bisogna lavorare molto per mettere in atto tutte queste procedure. Trattandosi di un cambiamento radicale per la nostra cultura, dico che gli sforzi da attuare per definire le modalità di questo nuovo modo di operare siano molti e richiedono riflessioni importanti. Per questo motivo, aperto questo cantiere, concentriamoci a terminarlo per bene.

Non mi piace questo modo di voler fare i primi della classe, sempre che questo significhi esserlo, semplicemente per fare notizia. Ma abbiamo capito che la mediatizzazione di queste informazioni senza uno studio importante ed un piano chiaro di marcia crea solo panico e basta? Ma come diavolo vogliamo portare avanti questa nazione? Nell’improvvisazione politica di una ministra che è stata eletta per un gioco partitico e che sta facendo tutto tranne che lottare per la nostra amata nazione?

Io credo, in generale, nel buon senso delle persone e nella logica delle cose, e spesso, quando le analizzo, mi confronto e cerco di essere anche autocritico, ponendomi poi nei panni di chi deve giudicare. Ma se io parlo con un campione di 100 persone, e il parere sulla consigliera federale è per l’80% negativo, credo che qualche suo funzionario o amico debba fargli capire che la sua era politica è ormai arrivata al tramonto.

Possiamo fare anche l’esempio dei ristorni sui frontalieri. È tema di questi giorni che il governo Ticinese ha deciso di non bloccarli. È una decisione a maggioranza che per quanto mi riguarda non condivido, ma va comunque rispettata. Ma che passi avanti abbiamo fatto con la vicina penisola? Nulla. Siamo ancora nella situazione di diversi anni fa. E anche qui lo zampino di questa signora è determinante.

Perché non ci concentriamo su questi temi, che sono di estrema importanza, con determinazione, impiego di risorse, riflessioni, tutto quello che volete, e una volta per tutte troviamo la soluzione, mettiamo il vistino e poi pensiamo al prossimo tema?
Abbiamo una marea di cantieri aperti e mi sembra che stentano ad arrivare soluzioni concrete. Non tutto sempre dipende solo da noi, ma se già abbiamo le idee in chiaro, velocizziamo il processo, e per una volta anche il cittadino ha la percezione che sia stata presa una posizione chiara condivisibile o discutibile.

Gianmaria L. Frapolli, economista