Conosco parecchie persone che dichiarano con fierezza: “Non leggo il Mattino!” Beh, io lo leggo, sono grande abbastanza per farlo e, dopo, non mi sono mai dovuto mettere a letto con la febbre. Stamani vi leggo questa interessante dichiarazione:


“Mi fido della riforma di Claudio Zali. Mi fido perché viene proposto un contributo ecologico molto economico. Si parla infatti di meno di 1 CHF per un sacco da 35 litri.

Mi fido perché nei Comuni ticinesi in cui vi è la tassa sul sacco, il costo per i cittadini diminuirà sensibilmente.

Mi fido della riforma Zali, perché verrà abolito il turismo del sacco. E perché le regole base saranno uguali in tutto il Cantone e non più a macchia di leopardo.

Mi fido perché questa tassa aumenta la sensibilità verso l’ambiente e il nostro splendido territorio da proteggere e preservare.

Una riforma , dunque, che permetterà ai cittadini, molti lo sono già, di essere più attenti ai rifiuti e che potrebbe portare ad una rivalutazione del consumo dei nostri prodotti locali a km0.”

BORIS BIGNASCA


Adesso non ho tempo di andarle a cercare ma ricordo nitidamente decine di esternazioni del tipo “dovranno passare sul mio/nostro cadavere prima che…” eccetera eccetera. Come mi diceva il buon presidente Cattaneo (tono sconsolato): “Tutto e il contrario di tutto. Vincono sempre!”

A far sì che loro “vincano sempre” non sono le idee (parecchie delle quali, certamente non tutte, sono giuste), men che meno la coerenza, bensì la ribellione. C’era motivo di ribellarsi? Ebbene sì, lo dice uno che è un borghese e mai della vita un sovversivo. La dittatura del “politicamente corretto” giustificava – meglio ancora: esigeva – la ribellione.

Gli interpreti (gli “eroi”) della ribellione, alla fine, vincono.

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