Cari giornalisti e cari lettori,

vi segnalo una “stranezza” concernente il futuro centro asilanti di Losone.

Lo scorso 11 marzo io avevo inoltrato un ricorso al TF contro una precedente sentenza del TAF che considerava irricevibile un mio ricorso contro la prevista apertura di un centro per asilanti a Losone. Nel ricorso al TF avevo fra l’altro chiesto di concedere l’effetto sospensivo al mio ricorso, ovvero che non si iniziassero i previsti lavori di ristrutturazione all’ex-caserma prima della sentenza finale.

Il TF aveva chiesto al DDPS (Dipartimento federale della difesa, della protezione della della popolazione e dello sport ) e all’UFM (Ufficio federale della migrazione)  di inoltrare le loro osservazioni-

Lo scorso 5 maggio (come potrete leggere nel documento allegato) l’UFM aveva risposto fra l’altro :

“(…) Ad ogni buon conto, non esiste nel caso di specie, nessun motivo per accordare un effetto sospensivo al ricorso. Ritenuto, infatti, che non v’è alcun fondato timore nel ritenere l’insorgere di un pregiudizio irreparabile nella fattispecie, la richiesta di misure cautelari ai sensi dell’art. 104 LTF inoltrata dai ricorrenti va pertanto respinta. Al contrario: il divieto di intraprendere dei lavori non farebbe altro che ritardare I’installazione di un alloggio per richiedenti l’asilo, nel contesto di un ricerca in tal senso già piuttosto ostica.

Qualora ammissibile, si chiede pertanto che il presente ricorso venga rigettato (…)”

Da questo scritto era chiaro che si attendeva la decisione sull’effetto sospensivo per sapere se i lavori potessero o meno essere iniziati.

Dal canto suo, pure in data 5 maggio,  il DDPS aveva invece fra l’altro risposto :

“(…) La Confederazione dovrebbe disporre della caserma San Giorgio di Losone per un periodo di tre anni, dalla fine del 2014. Per questo preciso motivo sarebbe auspicabile che entro tale scadenza non sia più pendente alcun ricorso (…)”.

Da questo scritto era chiaro che il ricorso stava bloccando tutto e il DDPS in pratica sollecitava la sua evasione facendo presente che la Confederazione aveva necessità di disporre della Caserma dalla fine del 2014.

Potete dunque comprendere il mio stupore quando ieri, pur non avendo ancora ricevuto alcuna sentenza dai giudici di Losanna e neppure alcuna decisione in merito alla richiesta di concedere l’effetto sospensivo al ricorso, ho appreso da Teleticino la seguente notizia  :

“L’autorità federale ha comunicato recentemente al Dipartimento delle istituzioni che l’ex-caserma San Giorgio sarà operativa tra circa quattro mesi (novembre) . L’edificio ospiterà provvisoriamente per tre anni fino a 170 richiedenti. Il sindaco di Losone, Corrado Bianda, da noi contattato, ha fatto sapere  che recentemente l’Ufficio federale della migrazione ha anche avanzato la richiesta di aprire prima del previsto la struttura, in ottobre, visto l’aumento dei flussi migratori. Ma i lavori di riconversione, portati avanti da Arma Suisse, hanno subito dei ritardi, e così la struttura aprirà i battenti come previsto in precedenza.”

A questo punto le possibilità sono tre :

1)      O  la notizia era una bufala

2)      O Arma Suisse ha deciso di dare il via ai lavori per la ristrutturazione dell’ex-caserma senza attendere la sentenza dei giudici di Losanna e neppure la loro decisione intermedia concernente la richiesta di effetto sospensivo

3)      Oppure l’autorità federale (quale ?)   ha saputo anzitempo (da chi ? in via ufficiale senza comunicazione al sottoscritto o a seguito di una fuga di notizie da Losanna da parte di qualche giudice che ha anticipato la sentenza , ciò che potrebbe essere  motivo di ricusa ?)  che l’effetto sospensivo da me richiesto non sarà concesso o, peggio ancora,  che il mio ricorso sarà respinto, e ha così deciso in tutta tranquillità di dare prematuramente l’annuncio dell’inizio ai lavori in vista dell’apertura del centro a novembre.

Non saprei dirvi quale delle tre ipotesi sia la più preoccupante, per cui lascio a voi la scelta e gli eventuali commenti. E intanto sono sempre in attesa di una risposta da Losanna al mio ricorso…

Cordiali saluti. Giorgio Ghiringhelli