Nelle ultime due settimane due grandi banche europee si sono ritrovate in difficoltà. E’ il motivo per cui la Zona euro si attiva per definire le modalità che verranno utilizzate per salvare gli istituti finanziari.

Come è già stato il caso a Cipro, per salvare le banche in difficoltà ai clienti degli istituti finanziari verrà chiesto di dare un contributo attraverso un prelievo sui depositi.

Il sistema bancario europeo è fragile. Lo si è visto nei giorni scorsi con Erste Bank, la più grande banca austriaca, che ha dovuto aumentare del 40% i suoi fondi a causa del rimborso di prestiti che rischiano di non essere onorati e la banca portoghese Banco Espirito Santo SA, incapace di pagare i detentori di obbligazioni a breve termine.

In questo contesto i dirigenti europei preparano i rimedi per rinsaldare il settore bancario e pensano di farlo attingendo alle economie dei contribuenti.

Come si legge nel Wall Street Journal, anche la Germania, uno dei paesi più solidi della Zona euro, spinge per attuare questa maniera di risolvere la crisi delle banche : “Mercoledì scorso l’autorità tedesca ha approvato il piano che obbligherà i creditori a salvare le banche dal fallimento a partire dal 2015. (…)”

L’articolo riporta le dichiarazioni del ministro tedesco delle finanze : “Questo permetterebbe di assicurare che in un tempo di crisi sono soprattutto i proprietari e i creditori della banca in difficoltà che dovranno contribuire per risolvere la crisi e non i contribuenti.”

E’ un’ipocrisia, in quanto creditore significa chiunque possiede un conto nella banca, ossia i contribuenti.

(Fonte : or-argent.eu)