Ora sappiamo : nello Stato ebraico vi è compassione e sentimenti umani solo per gli ebrei, diritti unicamente per il Popolo eletto. Lo Stato ebraico è solo per gli ebrei.

E’ quanto scrive il giornalista Gideon Levy sul quotidiano israeliano Ha’Aretz : “I giovani dello Stato ebraico attaccano dei palestinesi nelle strade di Gerusalemme, esattamente come i giovani dei gentili (Goyim) attaccavano gli ebrei nelle strade d’Europa. Gli israeliani dello Stato ebraico si scatenano sui social network spargendo odio e desiderio di vendetta di una vastità diabolica senza precedenti. Sono i figli della generazione nazionalista e razzista, la discendenza di Netanyahou.

Da cinque anni hanno sentito unicamente incitamento, dichiarazioni allarmistiche e supremazia sugli arabi da parte del vero istruttore di questa generazione : il primo ministro Benjamin Netanyahou. Non una sola parola di umanità, di compassione o di trattamento alla pari.
Sono cresciuti nel contesto della provocante rivendicazione del riconoscimento di Israele come “Stato ebraico” e ne hanno tirato le conclusioni.

La massa ha interiorizzato il vero significato : uno Stato ebraico è uno Stato nel quale vi è posto solo per gli ebrei. La sorte degli africani è di essere spediti al centro di detenzione di Holot nel Neguev e quella dei palestinesi è di subire i pogrom.

In uno Stato ebraico la presidente dell’Assemblea della Knesset, Ruth Calderon, taglia la parola al deputato arabo Ahmed Tibi appena tornato, sconvolto, dalla visita alla famiglia di Shoafat, il giovane arabo che è stato massacrato, e gli fa una cinica predica sul fatto che deve anche parlare dei tre giovani ebrei uccisi (allorchè Tibi lo aveva appena fatto).

Nello Stato ebraico la Corte suprema autorizza la demolizione della casa di un uomo sospettato di omicidio ancor prima che venga condannato. Lo Stato promulga leggi razziste e nazionaliste e i suoi media si lamentano dell’omicidio di tre giovani studenti e praticamente ignorano la sorte di molti giovani palestinesi della stessa età, uccisi dai tiri dell’esercito israeliano negli ultimi mesi, in genere senza motivo.

Nessuno viene punito per i suoi atti – c’è una legge per gli ebrei e una per gli arabi, la cui vita vale poco. Nessun rispetto del diritto internazionale o delle convenzioni internazionali. Nello Stato ebraico vi è compassione e sentimenti umani solo per gli ebrei, diritti unicamente per il Popolo eletto. Lo Stato ebraico è solo per gli ebrei .

La nuova generazione è pericolosa, per sè stessa e per chi sta attorno. Netanyahou è il suo ministro dell’educazione; i media militaristi e nazionalisti fanno ufficio di poema pedagogico.

Nello Stato ebraico non resta niente dell’ingiunzione biblica secondo cui si deve essere giusti con la minoranza o con lo straniero. Non vi sono più gli ebrei che avevano manifestato con Martin Luther King o fatto la prigione con Nelson Mandela. Lo Stato ebraico, che Israele vuole assolutamente far riconoscere ai palestinesi, innanzitutto deve riconoscere sè stesso. Al termine della giornata, dopo una settimana terribile, sembra che questo Stato sia uno Stato razzista, nazionalista , concepito unicamente per gli ebrei.”