(fdm) Quanto alla probabilità che il primo direttore socialista del DECS (Sadis, Speziali, Buffi e Gendotti – con il quale ho affabilmente conversato a Molare – sono stati i miei “capi”) “riveda alcune sue visioni” (!) consiglierei al giovane Marioli di non farsi soverchie illusioni. Evangelicamente (è il mio feeling in questo momento perché mi appresto a commentare il Vescovo emerito)… è più facile che un cammello eccetera eccetera.


Lo scorso mercoledì 23 luglio, in una trasmissione a quiz patrocinata dalla RSI, una concorrente, di professione docente, non è riuscita a riconoscere il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli.

Questo episodio, che è riuscito di gran lunga a superare la fantasia, sta sollevando un enorme polverone mediatico. Può capitare a chiunque una svista, specialmente quando si è davanti alle telecamere, ma un docente che non riesce a riconoscere un ministro è veramente inaudito.

Questo ulteriore avvenimento è l’ennesimo campanello d’allarme, che dimostra come sia fallimentare la nostra politica degli stranieri; la mancanza di una regolamentazione dell’immigrazione e del frontalierato, aggravata da un eccessivo buonismo ingiustificato, crea situazioni del genere.

Altrettanto sconcertante, contro la quale Lega da anni si sta battendo, è il fatto che il settore pubblico e para pubblico non dia alcuna priorità ai ticinesi e ai domiciliati per l’assegnazione dei posti di lavoro. Basti pensare alla disparità tra i numerosi docenti frontalieri e i precari ticinesi che devono sopravvivere con le supplenze.

È auspicabile che il Direttore del DECS riveda alcune sue visioni, iniziando magari con il dare più spazio alla civica del nostro paese invece di incentivare le “storie delle religioni”.

Nicholas Marioli, Lega dei Ticinesi e Movimento Giovani Leghisti