L’intenzione di restituire a Kiev lo statuto di potenza nucleare è solo un pretesto approvato dal governo americano per dispiegare armi nucleari in Ucraina, analizza Konstantin Sivkov, presidente dell’accademia russa dei problemi geopolitici.

Alla caduta dell’Unione Sovietica, l’Ucraina aveva ereditato uno stock di armi nucleari. Tuttavia Kiev vi aveva rinunciato nel 1993, aderendo al memorandum di Budapest. In cambio, la Russia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti si impegnavano a garantire la sicurezza del paese.

Una settimana fa, sullo sfondo del proseguimento dei combattimenti nel sud est del paese, i deputati del partito nazionalista Svoboda avevano proposto di restituire all’Ucraina il suo statuto di potenza nucleare. Una proposta che coinvolgerebbe l’arsenale nucleare americano.

“Di che potenza nucleare si può trattare se l’Ucraina non ha scuole scientifiche né le tecnologie necessarie alla fabbricazione di armi nucleari? – ha detto Sivkov in conferenza stampa – Non possiede nemmeno le materie prime destinate a questo scopo. La risposta è evidente : in Ucraina saranno dispiegate armi nucleari statunitensi.
Gli Stati Uniti installano a bordo di caccia tattici appartenenti a paesi denuclearizzati equipaggiamenti che permettono di usare armi nucleari di fabbricazione americana, facendo di questi Stati dei paesi nucleari. Ecco una prova della violazione diretta della legge e del trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari – ha spiegato Sivkov.

Secondo lui questa manovra può essere letta in un’ottica anti-russa : “Perchè l’Ucraina avrebbe bisogno di armi nucleari americane? Ovvio : per usarle contro la Russia.”

(Fonte : fr.ria.ru)