Sherlock-HolmesIl Corriere del Ticino ha – molto opportunamente – preso le distanze dalle avventate dichiarazioni dell’on. Bertoli contenute nel suo infelice discorso del Primo Agosto. Non così, si capisce, il quotidiano radico-socialista di Bellinzona, leader dell’opinione di sinistra del Cantone. Scrive oggi il direttore Caratti riguardo al Facebooker insultuoso (citazione parziale):

“Chi c’è dietro tanta bassezza imbevuta di codardia? Fuori nome e cognome. La via legale permette di saperlo. Il presidente del governo deve procedere con decisione su questa strada. Le vipere sputano il loro veleno dietro un nickname e poi si rintanano: vanno stanate, statuendo un esempio che apra la pista. Detto altrimenti: chi tira il sasso deve finalmente sapere che non può più nascondere il braccio e tanto meno il volto e le sue generalità. Forza Presidente Bertoli, vada sino in fondo.”

Il direttore di questo giornale di una sinistra occasionalmente estrema – che noi, con benevola arguzia, chiamiamo “il quotidiano del partito delle tasse” – molto astutamente fa quel che ci si poteva aspettare da lui: si straccia le vesti di fronte a ciò che è indifendibile (e che nessuno si sogna di difendere) per sviare l’attenzione dalla pesantissima gaffe del consigliere di Stato del suo cuore.

Caratti, guardi che non funziona. E quanto ai nomi? Lì siamo (ed è già strano) perfettamente d’accordo. L’ho scritto stamani, subito dopo aver sorbito il cappuccino. Fuori i nomi, Caratti, (scandiamo all’unisono): fuori i nomi!