Bertoli 111 smIl pensiero di oggi, 4 agosto, è rivolto all’on. Manuele Bertoli, socialista, coperto di insulti su una pagina Facebook, alimentata da ignoti e prontamente chiusa. In relazione a questo episodio rinnoviamo la nostra ferma deplorazione. A nostro avviso l’on. Bertoli potrebbe/dovrebbe presentare una denuncia e ottenere l’identificazione dei responsabili.

Se il politico socialista ha indiscutibilmente “le sue ragioni”,  altrettanto indiscutibilmente ha un torto molto grave. Il suo discorso del 1° agosto è non solo maldestro, bensì inaccettabile nella sostanza. Mettiamone in evidenza due passaggi cruciali:

Il Consiglio federale, pur dovendo in ogni caso mettere a punto onestamente e correttamente la proposta di legislazione in applicazione dell’iniziativa popolare cosiddetta “contro l’immigrazione di massa”, a mio parere nello spazio temporale di tre anni concesso dal nuovo testo costituzionale deve anche immaginare di proporre al Paese un voto adeguato a confermare o rivedere la scelta isolazionista fatta da popolo e Cantoni 6 mesi or sono, perché è attorno a questa questione politica che la Svizzera ed il Ticino si giocano un bel pezzo del loro futuro. […]

Affinché la nuova scelta popolare non riproduca il risultato del 9 febbraio è tuttavia necessario che essa sia accompagnata da vigorose riforme interne inerenti al mercato del lavoro e al mercato dell’alloggio, atte a ridurre gli effetti non voluti della libera circolazione delle persone. Si tratta quasi essenzialmente di riforme possibili solo sul piano nazionale per le quali il margine di manovra dei Cantoni è purtroppo molto limitato. Si tratta anche di scelte politiche che a tutt’oggi non godono del sostegno di una maggioranza (salari minimi legali, convenzioni collettive di lavoro facilitate, controllo delle pigioni ecc.), ma che sono le uniche a poter garantire quel patto sociale tra cittadini ed economia oggi tanto necessario per accompagnare il superamento del difficile momento attuale.

1. “confermare o rivedere” ? Bertoli, il risultato del 9 febbraio è acquisito e iscritto nella Costituzione. Non c’è che da prenderne atto (magari con il cuore infranto, esistono anche le pene d’amore). Oltre tutto, se sul piano federale la vittoria del SÌ è stata risicatissima, al limite dell’infarto, nel Ticino è stata al contrario travolgente. Come dici, questo non è il tuo popolo? Eventualmente, vedi di cercartene un altro.

2. La “nuova scelta popolare” – atta a correggere l’ “errore” del “sovrano isterico” o reso tale da biechi aizzatori – dovrebbe (nella mente di Bertoli) avvenire dopo l’attuazione di tutt’una serie di misure di stampo socialista (delle quali il popolo, sperabilmente, non vorrà saperne).

Io non insulto Bertoli e, anzi, insulto quelli che lo insultano. Ma un discorso del genere è veramente pazzesco:

— accettabile sulla bocca di un agitatore socialista

— inaccettabile sulla bocca del presidente del Consiglio di Stato in un solenne discorso ufficiale.

Post scriptum. Stupisce e urta il fatto che il PLR, che ha emesso un breve e “strillato” comunicato per deplorare la rozzezza e il malcostume imperanti, non trovi una sola parola per biasimare Bertoli nella sostanza. Non sarà mica d’accordo con lui?