“In questi giorni ho ricevuto molti messaggi, mail, SMS, biglietti da persone diverse tra loro, in parte concordi con quel che ho espresso al 1° agosto, in parte meno ma decisamente contrarie alla volgarità. Una parte di loro hanno espresso preoccupazioni e problemi veri e seri, anche se di natura diversa. So bene cosa siano fatiche e difficoltà, anch’io ho vissuto le mie e cerco di capire quelle degli altri, ma è solo guardando in faccia i problemi, dicendo pane al pane, riconoscendoli e cercando insieme soluzioni e non proclami pieni di risentimento e rancore che si va avanti, individualmente e come popolo. Mi capita spesso di sentire, incontrare e leggere di persone che vivono la vita in questo modo: sono i semi fecondi della nostra comunità, la speranza, anzi la certezza che questo Paese ce la farà a tenere il passo dei cambiamenti senza lasciarsi risucchiare dal deserto che lascia dietro di sé la cattiveria. A costoro vorrei dire grazie per quel che fate ogni giorno, ciascuno a modo vostro, senza sentire il bisogno di urlarlo ai quattro venti, perché tenete al vostro benessere ed a quello di chi vi sta attorno.”


Ho affidato il pensiero del giorno all’on. Manuele Bertoli, che lo pubblica su Facebook. Che mi piaccia moltissimo, non direi. Anche perché il tono lamentoso è quello del direttore spirituale di un oratorio. Questo socialista è tipicamente double face. Prima, con freddezza, provoca. Poi leva gli occhi al Cielo ed esprime zuccherosi propositi, accompagnandoli con nobili esortazioni.

PS. A proposito, la denuncia per ingiuria/diffamazione/calunnia è stata presentata? A che punto sono le indagini?