Jeff Clark, di Casey Research, espone in un articolo pubblicato su ZeroHedge perchè è grande il rischio di essere sottoposti al controllo del nostro capitale, o ancora peggio di essere vittime di prelievi forzosi.

Secondo Clark, la maggior parte degli investitori ritiene che una diversificazione geografica del capitale non è necessaria, ma per i seguenti motivi si tratta di una valutazione errata :

1. Il Fondo monetario internazionale preconizza il controllo del capitale
Già due anni fa l’agenzia Bloomberg scriveva : “Il FMI preconizza il controllo dei capitali in determinate circostanze.”
E’ importante notarlo, perchè storicamente questa organizzazione aveva piuttosto tendenza a essere contraria.

2. Il controllo dei capitali è convalidato dagli economisti mainstream
E’ soprattutto il caso dei famosi economisti di Harvard, Carmen Reinhart e Ken Rogoff, che di recente hanno scritto un articolo al riguardo :

“I governi dovrebbero considerare l’attuazione di misure economiche più eclettiche rispetto al passato, misure che nelle ultime due generazioni sono state la norma. Le politiche attuate sino ad oggi, come l’austerità di bilancio, sono insufficienti rispetto ai problemi che devono risolvere e di fatto potrebbero peggiorare la situazione.
I governi dovrebbero considerare misure più forti, simili a quelle che le ricche economie hanno fatto nel passato.”

Il che significa che invece di esigere dai governi che facciano un passo indietro, Rogoff e Reinhart promuovono un maggior intervento dello Stato. Inoltre preconizzano vincoli sui flussi di capitale allo scopo di ridurre il debito.

3. L’attualità dei prelievi forzosi
Nell’attuale clima finanziario, tenere tutto il capitale nello stesso luogo potrebbe essere rischioso. Inoltre, per quanto riguarda i controlli dei capitali, sarebbe utile tenere un po’ di oro al di fuori del sistema bancario. Questo in un momento in cui la confisca delle economie si sta vieppiù concretizzando a livello globale.

In un rapporto intitolato “Taxing Times” dell’ottobre 2013, il Fondo monetario internazionale argomentava di confiscare una parte della ricchezza dei privati alfine di riportare il debito a livelli ragionevoli. Chi vive in un paese indebitato è dunque a rischio, visto che il FMI pensa di risolvere il problema con i soldi dei cittadini.

4. La Zona euro si prepara ai prelievi forzosi
Lo scorso gennaio la Banca centrale tedesca, la Bundesbank, aveva fatto sapere la sua opinione :

“Prima di chiedere aiuto ad altri Stati, i paesi vicini al fallimento dovranno sfruttare la richezza privata dei loro concittadini attraverso prelievi mirati.
(…) Un prelevamento sui capitali corrisponde al principio di responsabilità nazionale, secondo il quale i contribuenti sono responsabili delle obbligazioni del loro governo, prima che venga chiesto aiuto ad altri Stati.”

E’ chiaro che i tedeschi non intendono pagare per i debiti di Italia, Grecia, Cipro, …. Un atteggiamento che si può capire ma questo non giustifica la brutalità dei prelievi forzosi.
Siamo considerati responsabili del debito contratto dal nostro governo. Ma non si tratta solo della posizione della Bundesbank. L’Unione europea è sulla stessa linea.

La Commissione europea lavora a una legge che permetterebbe di “mobilitare il risparmio delle assicurazioni sulla vita per il finanziamento dell’UE a lungo termine.”

La Spagna ha già iniziato, introducendo una tassa dello 0,03 % sui depositi bancari. Potrebbe apparire come una percentuale ridicola, ma è un precedente pericoloso, il vaso di Pandora è stato aperto.

Nel 2013 il Canada ha proposto di introdurre nel bilancio nazionale un regime di recupero interno per le banche che presentano un rischio sistemico.
Un recupero interno significa che i soldi dei risparmiatori vengono in parte confiscati per chiudere i buchi delle banche, esattamente come era accaduto a Cipro.

(Fonte : or-argent.eu/zerohedge.com)