Per la gioia dei media, impazza il caso Polanski. Una benedizione per il nostro modesto Ticino, dove non succede mai niente. La sinistra grida fortissimo alla “Patria in pericolo!” Noi però abbiamo rivolto alcune domande a un importante politico che di sinistra non è: l’on. Lorenzo Quadri.

Un’intervista di Francesco De Maria.

 

Francesco De Maria   Polanski non viene! È la vittoria della Destra sulla Sinistra?

Lorenzo Quadri   Non è questione di destra o di sinistra, peraltro non tutti quanti hanno espresso pubblicamente la loro perplessità sull’invito rivolto a Polanski sono di destra. E non è neanche questione di vittoria: si potrà parlare di vittoria quando il Festival del Film riuscirà a far parlare di sé a livello internazionale senza dover ricorrere a provocazioni grossolanotte a scopo di marketing. Inoltre è stato Polanski a scegliere – secondo me a proposito – di non venire a Locarno. Diversa sarebbe stata la situazione se la direzione del festival avesse ritirato l’invito. Ma da quella parte non è giunta alcuna resipiscenza. Al contrario. Sono invece piovute le dimostrazioni di quell’arroganza tipica di chi si crede tutto permesso perché fa “cultura” e la cultura, si sa, non si mette in discussione. Guai! A meno di essere dei beceri populisti e razzisti.

Lo schieramento dell’ “intellighenzia” in favore di Chatrian e Solari è impressionante. Gli avversari di certe iniziative del festival (Senzani, Polanski, ecc.) non hanno capito niente?

LQ   Lo schieramento, non privo di un certo isterismo, dell’autocertificata “intellighenzia”, ne dimostra l’ira impotente davanti ad una realtà di cui i soliti ambienti si rifiutano di prendere atto: la cultura e la morale non sono appannaggio della sinistra, malgrado quest’ultima se ne sia autoattribuito il monopolio. E la libertà d’espressione è di tutti: non può essere riconosciuta (e strombazzata) agli amici ed agli adulatori (slinguazzatori), e negata ai “nemici” ed ai critici.

C’è stato uno sfruttamento politico della vicenda Polanski? Se sì, dev’essere considerata illecito?

LQ   C’è stato un utilizzo della libertà d’espressione, che come detto non è appannaggio dell’autocertificata intellighenzia. La libertà d’espressione è un diritto fondamentale e pertanto servirsene non può per definizione essere illecito, a meno che si violino altre norme di legge, ciò che manifestamente non è il caso qui. E ci mancherebbe che il cittadino, come pure il politico (che in Svizzera per fortuna è di milizia, e non l’esponente di una casta) non potesse dire la sua. Tanto più che il contribuente salda una fetta importante del conto del festival.

Da 1 a 10, quanto è stato biasimevole a) il caso Senzani b) il caso Polanski c) il caso Los Angeles porno?

LQ   I punteggi li lascio dare ai professori, che lo sanno sicuramente fare meglio di me… In ordine di gravità, dal più al meno grave, metto: 1) Senzani 2) Polanski 3) Los Angeles porno. Questo perché Senzani ha un passato di terrorista, quindi ha commesso i reati più gravi; Polanski ha stuprato una tredicenne, ed anche questo è un reato molto grave ma meno del terrorismo, mentre nel caso di Los Angeles porno non ci sono reati, ma solo una schifezza fine a se stessa che qualcuno si è illuso di poter camuffare da cultura.

Dadò vuole distruggere il festival? Vuole mostrare la forza e il peso del suo partito? È mosso da ragioni personali?

LQ   Dadò esprime legittimamente la propria opinione. Non si può da un lato invocare la libertà d’arte e la libertà d’espressione solo quando fa comodo e a beneficio degli slinguazzatori, e denigrare come distruttore chi si permette di esprimere posizioni critiche. Invece è quello che fa la solita parte politica: quella che riconosce la libertà d’espressione solo quando fa comodo, quella che si sciacqua la bocca col rispetto delle regole ma solo quando fa comodo, quella che invoca la libertà d’espressione ma solo quando fa comodo, quella che si indigna per le offese ma solo quando la toccano personalmente (mentre il nemico politico merita di venire offeso), e così via.

Qual è la Sua posizione sulla conduzione del festival a) negli ultimi anni b) attualmente?

LQ   Non sono un critico cinematografico, ma il fatto che l’unica cosa che ha fatto parlare, sia a livello nazionale che internazionale, di questa edizione sia l’invito a Polanski mi pare un segnale preoccupante. E tutto il resto dell’evento?

Ultima domanda. Questa “lezione” (chiamiamola così) è destinata a servire a qualcosa?

LQ   A giudicare dai commenti di quella che lei ha definito “intellighenzia”, non credo proprio. Del resto chi si crede sempre nel giusto per definizione non è aperto agli insegnamenti. E dire che sono le stesse persone che ripetono come dei dischi rotti che “bisogna aprirsi”…

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