(fdm) Poiché sono in casa mia, mi avvalgo del diritto di critica.

1) Questo breve pezzo è sì indignato ma, ahimè, inefficace, poiché le accuse che muove sono troppo generiche. Ci voleva tanto a metter giù nero su bianco alcuni fatti concreti? C’è solo l’imbarazzo della scelta.

2) Il Potere paga per la sua informazione una somma gigantesca, strabiliante. In cambio esige, ed è comprensibile, un certo risultato o, meglio ancora, un risultato certo. È ingenuo stracciarsi le vesti per questo fatto. Un sano cinismo sarebbe preferibile, combinato con quella “igiene mentale” che si può riassumere così: “Voi raccontate pure le vostre balle, io non vi credo”.

3) I tre partiti storici? Oggi come oggi anche la Lega ha piazzato le sue pedine.

big brotherIl nostro movimento rimane sconcertato di fronte all’atteggiamento di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico, la RSI, che diventa invece “lecchino di regime” (con i soldi dei contribuenti) al servizio dei tre partiti storici. Vergogna!

E questa non è soltanto la nostra impressione si badi bene, basta infatti leggere le lettere dei lettori che, a scadenze quasi regolari, appaiono sui nostri quotidiani, per rendersene conto. I dirigenti della RSI dove vivono? (alle Seychelles, ndR) Non parliamo poi di lottizzazione e di clan familiari (con i soldi dei contribuenti!) poiché non abbiamo nulla da invidiare alla vicina penisola. Il canone radiotelevisivo lo pagano soltanto gli aderenti a PLR, PPD e PS? Sembrerebbe di sì.

Ciò che sta succedendo, da troppo tempo, è semplicemente scandaloso e noi non facciamo silenzio. La televisione di Stato usata come televisione di regime? (naturalmente SÌ. Ma Donatello, ma omonimo non parente De Maria, perché vi trastullate con le interrogative retoriche?) Questa non è vera informazione, è disinformazione di regime. Un’informazione “controllata”, all’occorrenza superficiale e parecchio parziale! Ma arriva un tempo per tutto… (io morirò prima, la “giustizia informativa in terra” la vedrò dal Paradiso).

Donatello Poggi e Orlando De Maria, Lega degli Indignati