Accusati di aiuto all’evasione fiscale e minacciati di sospensione della licenza, i due colossi bancari svizzeri hanno dovuto cedere di fronte alla giustizia americana.

Dal 30 giugno gli svizzeri hanno formalmente rinunciato al segreto bancario. Il Parlamento ha ratificato l’accordo sulla legge Fatca che prevede uno scambio semi automatico d’informazioni fra le istituzioni elvetiche e l’amministrazione fiscale americana.
Nessuna banca svizzera potrà più nascondersi dietro il segreto bancario per proteggere i suoi clienti stranieri.

La posta in gioco è gigantesca : nel 2013 la fortuna dei clienti stranieri delle banche svizzere ammontava a circa 1’800 miliardi di euro, secondo i calcoli dell’economista Gabriel Zucman. Di questa somma, 90 miliardi appartenevano a cittadini americani e 180 miliardi a cittadini francesi.

E’ dalla fine della Seconda guerra mondiale che gli Stati Uniti cercano di far cadere il segreto bancario elvetico.
La pressione si è accentuata dall’inizio della crisi finanziaria. Il governo americano aveva bisogno di recuperare fondi per risanare le sue finanze e le banche svizzere erano la preda perfetta, a causa del loro coinvolgimento nella crisi dei mutui subprimes.

Per raggiungere lo scopo, il governo americano ha condotto sei anni di una guerriglia giuridica e alla fine di questa battaglia la finanza svizzera appare radicalmente trasformata. La più antica istituzione finanziaria del paese, la banca Wegelin, ha pagato il prezzo più alto all’inizio del 2013. A seguito di una pesante multa ha dovuto chiudere i battenti. Altre 12 banche sono ancora sotto esame negli Stati Uniti.

Washington ha soprattutto fatto piegare i due colossi bancari UBS e Credit Suisse. Molto presenti sul suolo americano con la loro attività di investimento, le due banche non potevano correre il rischio di un processo, che avrebbe definitivamente rovinato la loro posizione negli Stati Uniti.
Accusate di aver aiutato i loro clienti americani a evadere il fisco e minacciate di sospensione della licenza – che per istituti di tali dimensioni è l’equivalente di un’esecuzione capitale – le due banche hanno dovuto cedere di fronte alla giustizia statunitese.

UBS e Credit Suisse hanno ammesso la propria colpevolezza e pagato multe astronomiche. Inoltre hanno dovuto consegnare all’autorità fiscale di Washington i nomi di parte dei loro clienti americani. Un colpo al segreto bancario che ha profondamente scosso la piazza finanziaria svizzera.

(Fonte : Le Figaro.fr)