I nuovi dati sul numero di  frontalieri, che hanno fatto registrare una progressione del 6,5 per  cento nel secondo trimestre del 2014, raggiungendo la cifra – semplicemente folle – di 62.458 persone, non ammettono scuse.

L’UDC chiede pertanto con forza al governo ticinese e a tutti i partiti, di tirar immediatamente fuori dal cassetto l’iniziativa costituzionale cantonale ‘Prima i nostri’ e chiamare quanto prima i cittadini alle urne.

I dati ci parlano di un aumento di 2154 frontalieri nello spazio di soli tre mesi.
I dati ci parlano di 8258 persone in assistenza.
I dati ci parlano – notizia di oggi – di crescita record della popolazione in Ticino con una percentuale di stranieri pari al 27,2 per  cento.

Così non si può andare avanti.

“Prima i nostri”  deve esser messa in votazione in tempi ultra rapidi. Fare il contrario significherebbe andare verso il baratro. Niente di più, niente di meno.

Nel contempo, agli occhi dell’UDC Ticino è evidente che la clausola della preferenza indigena prevista dall’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” approvata da popolo e cantoni lo scorso 9 febbraio, va immediatamente ripristinata*** indipendentemente dalle lungaggini e dagli ostacoli opposti da Consiglio federale e Parlamento alla messa in vigore dell’articolo costituzionale nella sua interezza.

UDC Ticino

*** Il termine “ripristinata” suscita una certa perplessità. Letteralmente: riportata allo stato “pristino”, cioè antecedente. Ma se la clausola è “prevista dall’iniziativa” approvata il 9 febbraio, certo non è mai stata in vigore. Dunque, come può essere “ripristinata”?

In questi ultimi, ormai possiamo dire, anni i “gridi d’allarme disperati” si sono moltiplicati, riempiendo i quotidiani e i portali. Tuttavia il fenomeno deprecato non solo non si è fermato, ma addirittura si è accentuato. Meglio gridare che star zitti? Sì, ma ancor meglio sarebbe… poter fare qualcosa. (fdm)