Il “fronte del SÌ” in questi giorni sviluppa una intensa attività e “bombarda” le redazioni con numerosi e frequenti articoli. Un punto negativo a carico del Fronte: ripetono tutti, all’infinito, gli stessi argomenti (questo pezzo è leggermente diverso). Un altro punto negativo: i fautori del SÌ minimizzano astutamente la spesa, facendola apparire quasi négligeable. Alla fin fine però saranno decine di milioni di franchi!

Parlando in termini più generali (al di là di questa faccenda scolastica):  1) tutti spergiurano che bisogna contenere, anzi ridurre, la spesa pubblica;  2) nessuno si sogna di farlo;  3) è questa l’ipocrisia immensa e inguaribile della politica. Vale per il PLR, per la Lega, per i socialisti, per i docenti, per i sindacati… e per tutti coloro che non ho nominato.

Se la nostra scuola è (A) buona o (B) scadente, lo dicano i cittadini e le famiglie. La mia personale opinione è che continuerà ad essere (A) o (B) indipendentemente dal risultato di questa votazione.

PS. Una menzione al merito umoristico la meritano i “50 milioni per le strade”. Vien da supporre che la signora Crivelli Barella si sposti a dorso di mulo! (fdm)


In un mondo ideale, i bambini mangerebbero insieme ai genitori, e forse non andrebbero neppure a scuola, educati in piccoli gruppi familiari. Per questa visione, è stato per me illuminante, anni fa, leggere ili cittadini e le famiglie saggio di Ivan Illich “Descolarizzare la società” , in cui nel 1971 scriveva: “ La scuola è l’agenzia pubblicitaria che ti fa credere di avere bisogno della società così com’è”, ovvero sarebbe una forma di manipolazione del mercato che ha come scopo la produzione di individui più che lo sviluppo armonico e libero di persone. E’ una visione dura, molto critica, che apre la strada a rivoluzioni totali del sistema, e di sicuro fa riflettere.

Ma una società ideale, utopica, è lontana, e questa è la nostra, la migliore che abbiamo saputo concepire, e nella quale eccelliamo, che abbiamo scelto e che a parole scegliamo tutti: chi di noi negherebbe che la scuola è importante, che è uno dei pilastri della nostra società? Quando poi si tratta di votare in Gran consiglio, però, le generosità vanno piuttosto verso altri ambiti che non verso la scuola: basti pensare che ogni anno spendiamo cinquanta milioni per le strade!

Ridurre il numero massimo di allievi per classe è una misura che consente una maggiore efficacia dell’intervento del docente, anche se non ne diminuisce l’onere, al contrario, dovrà organizzare un insegnamento più personalizzato. Al contempo, l’estensione del servizio mense e doposcuola è necessaria alla conciliazione tra lavoro e famiglia in una società lontana dalla società utopica a cui ho fatto riferimento, e attualmente un’entrata finanziaria mensile da parte di entrambi i genitori si fa sempre più indispensabile. I Verdi voteranno quindi sì in favore dell’iniziativa “Aiutiamo le scuole comunali” il 28 settembre.

Claudia Crivelli Barella, gran consigliera per i Verdi