castello di locarno

La Regione è (per così dire) è il mio “anti-giornale”, così come il “partito della Regione” – che esiste, eccome! – è il mio “anti-partito”. Capita rarissimamente (in media: una volta ogni vent’anni) che mi io trovi d’accordo con ciò che scrive la Regione. Oggi è capitato. Sto parlando del “casus belli” del vice primario di Locarno, in prima pagina su tutti i giornali, e delle abbastanza incredibili dichiarazioni dell’EOC, rilasciate ad opera del suo direttore Giorgio Pellanda (chi si rivede! lo ricordo come sfortunato avversario di Marina Masoni nelle elezioni del 1995).

Senza volere con questo infierire giudico maldestra – ma è poco, forse dovrei dire estremamente infelice – la dichiarazione di Pellanda. Chissà, forse in una sua ottica personale e particolare essa poteva sembrargli accettabile. Adesso correggersi è difficile.

Affido dunque il pensiero del giorno alla penna intinta nel curaro del direttor Caratti:

 

“Oltre alla questione dei soldi sottratti è anche la reazione dei vertici dell’ospedale pubblico a lasciarci di stucco. La direzione ha assicurato che si libererà del medico, perché è ormai rotto il rapporto di fiducia. E ci mancherebbe altro! Ma la separazione non avverrà subito, sui due piedi, perché non sono in discussione la salute dei pazienti e la professionalità del medico. Ma come? Faceva figurare che era in sala operatoria, quando invece era altrove e questo sarebbe un comportamento professionale? Complimenti per l’arrampicata sui vetri! E, come mai anche chi accanto a lui ha permesso che il viceprimario non figurasse in sala operatoria e incassasse, non si vede mandato in frantumi il rapporto di fiducia? Mistero!”

“C’è poi anche un altro aspetto che ci indigna. Sono le motivazioni addotte dai vertici ospedalieri per la mancata segnalazione del caso al Ministero pubblico: secondo loro non c’erano gli estremi del reato penale. Scherziamo? Cari signori, ma se non vi siete neppure accorti che un fantasma in sala operatoria vi stava rubando soldi, cosa volete capirne di reati penali? Imparate a fare bene il vostro lavoro (compreso quello di verifica delle fatture!) e chiedete ad altri (ovvero al Ministero pubblico) di svolgere le proprie funzioni. Un simile atteggiamento, che reputiamo molto grave, da vera e propria casta e da ‘cane non mangia cane’, aggiunge danno al già importante danno arrecato dal medico e compagnia bella alla Carità. Una totale opacità che spinge il cittadino a chiedersi se la mentalità imperante dietro i muri ospedalieri non sia quella (del tutto inaccettabile) del potentato che, quando qualcosa va storto, lava i panni sporchi in famiglia, senza che nessuno sappia nulla. Nella fattispecie, si teme forse che la vicenda possa estendersi se il Ministero pubblico interviene, sequestra, interroga, verifica la sussistenza di questo o altri reati penali”.

NB (all’attenzione di Buco Nero)   So facilmente distinguere l’ospedale della Carità dal castello di Locarno. Entrambi sorgono nei pressi della grande rotonda che, geometricamente, ha per tangente la via Bramantino.