Il corso del franco svizzero ha reagito mercoledì 10 settembre a un articolo del Wall Street Journal che evocava la possibilità che la Banca nazionale svizzera (BNS) instauri un tasso d’interesse negativo.

“Abbiamo sempre detto che sarebbe una possibilità – ha assicurato mercoledì Thomas Moser, membro supplente della direzione generale della BNS, circa l’eventuale attuazione di tassi d’interesse negativi.

La frase, citata dal Wall Street Journal, ha immediatamente fatto crollare il franco svizzero, che da giorni sfiorava il tetto massimo di 1.20 franchi per un euro. A seguito della pubblicazione dell’articolo, l’euro si scambiava a 1.21 franchi.

La BNS si è sempre detta pronta a prendere misure supplementari per difendere il corso di 1.20 in caso di bisogno. Il ricorso a tassi d’interesse negativi è stato spesso evocato da Thomas Jordan, presidente dell’istituto.

La Banca nazionale svizzera aveva brevemente introdotto tassi negativi negli anni 1970 per scoraggiare le entrate di capitale nel paese e frenare l’apprezzamento del franco.

(Fonte : rts.ch)