Dati di fatto
Gli avvenimenti capitati negli ultimi mesi riguardo alla partecipazione del Ticino a Expo 2015 sono stati a dir poco scandalosi. Qui di seguito riporto una breve cronistoria per contestualizzare la situazione:

1. Il 14 gennaio 2014 il Governo cantonale rilascia il messaggio per lo stanziamento di 3.5 mio per il progetto Expo 2015.

2. Il gran consiglio boccia una proposta della Lega per rivedere il credito.

3. La Lega dei Ticinesi decide, a fine aprile, di lanciare un referendum (contro il credito nel frattempo approvato, ndR)

4. Il governo elabora un piano per aggirare il referendum tramite il fondo Swisslos e un’iniziativa di privati.

5. Alcuni progetti complementari ad Expo, ossia quelli sul nostro territorio, non verranno realizzati. La spesa scende quindi a circa 2.2 mio.
Tutti questi cambiamenti di budget in corso d’opera fanno percepire che non vi è stata un’analisi approfondita e chiara di come spendere i soldi pubblici.

Credito senza chiarezza
Mi soffermo sul tema finanziario per chiarire la mia posizione e per fare ciò prendo spunto da una frase pronunciata dall’on. Manuele Bertoli detta al dibattito “democrazia diretta” del 9 settembre: “Oggi non abbiamo ancora un piano definitivo di cosa faremo a Expo perché non sappiamo la disponibilità finanziaria che avremo.”

Nella vita di ogni famiglia, per lo meno nella mia è così, esistono sempre un piano A ed uno B nella gestione del budget. Quando decido di fare una grossa spesa prendo le due varianti e analizzo vantaggi e svantaggi di esse. Le motivo, esprimo la mia preferenza e assieme ai miei familiari decidiamo per quale optare. Nulla d’incredibile, cose normalissime.

Ora vi chiedo: ma se noi cittadini ticinesi fossimo confrontati a decidere su questo tema con tutti i dati alla mano, ci fosse ben spiegato a cosa servono questi soldi, non sarebbe più facile da capire? Non sarebbe più facile approvare questo credito? [In realtà la politica – meglio: la partitocrazia – voleva semplicemente i suoi soldi; i voleva subito, li voleva tutti, senza tante discussioni e tanti progetti! fdm]

Invece cosa succede, l’unico modo per giustificare al cittadino questi soldi è che “Expo è un’opportunità”. Va bene, ma le opportunità costano ed è solo un’analisi approfondita che ci permette di sapere se ne vale veramente la pena. Tutte cose che nella gestione di questo dossier non sono state fatte, o per lo meno nessuno ancora le ha presentate.

Io voto NO
Sono stufo di vedere che i soldi dei contribuenti siano spesi senza chiarezza, questo modo di fare è quello dei tempi dell’abbondanza, dove tutto filava liscio e le risorse finanziarie non mancavano mai. Purtroppo oggi non è più così, il cittadino vuole trasparenza e un segnale forte deve arrivare. Io voto NO alla spesa di soldi pubblici senza chiarezza.

Gianmaria L. Frapolli, economista