Le forze americane hanno condotto per la prima volta una serie di bombardamenti aerei vicino alla capitale irachena Bagdad, contro le postazioni dello Stato islamico. Lo ha indicato il Centcom, il comando dell’esercito USA incaricato del Medio Oriente.

Questa serie di bombardamenti è la concretizzazione sul terreno della nuova strategia degli Stati Uniti contro il gruppo terrorista islamico, una strategia annunciata settimana scorsa dal presidente Barack Obama.
L’aviazione militare americana è passata all’offensiva attaccando direttamente il gruppo terrorista su una posizione conquistata da settimane nei pressi di Bagdad.

Alcuni peshmergas guardano la colonna di fumo che si alza dalla città di Makhmur, nella regione di Erbil, nel nord dell'Irak, dopo i bombardamenti americani, il 9 agosto 2014.
Alcuni peshmergas guardano la colonna di fumo che si alza dalla città di Makhmur, nella regione di Erbil, nel nord dell’Irak, dopo i bombardamenti americani, il 9 agosto 2014.

Sino ad oggi i bombardamenti avevano soprattutto carattere umanitario, impedire la progressione del gruppo dello Stato islamico che minacciava le popolazioni del nord dell’Irak, così come la protezione dei cittadini e degli interessi americani nel paese.

Il Pentagono spiega che questa volta si è trattato di colpire le forze ostili, per permettere la progressione sul terreno dell’esercito iracheno. Diversi veicoli blindati e posizioni dello Stato islamico sono state distrutte nel nord dell’Irak, precisa il Centcom.

La comunità internazionale, riunita lunedì a Parigi per la conferenza sulla sicurezza dell’Irak, ha promesso di sostenere con ogni possibile mezzo la lotta di Bagdad contro i djihadisti, sottolineando l’urgenza della situazione. Si tratterà, secondo avvisi unanimi, di una guerra difficile.

Tutti sono d’accordo sul fatto che lo Stato islamico va combattuto militarmente, ma al momento non verranno mandate truppe al suolo. Le forze statunitensi, francesi e britanniche si limiteranno a bombardare con aerei e droni e a fornire dati all’esercito iracheno e alle milizie sunnite e sciite dell’Irak.

(Fonte : rfi.fr)