… “Possiamo fermare l’aumento dei premi” Una garanzia? Una promessa? Una speranza? Io direi, molto semplicemente, uno slogan propagandistico privo di una vera base. Ricorda certe “assicurazioni” propalate dalla non rimpianta Ruth Dreifuss circa vent’anni fa.

C’è un ulteriore punto, che è stato poco messo in evidenza durante l’accanita campagna e che secondo me merita di essere considerato. Gli organismi dirigenziali della nuova gigantesca Cassa pubblica sarebbero per forza di cose costituiti rispettando i “dettami” della più spietata e feroce partitocrazia. C’è da perderci il sonno.  [fdm]

 

Il ministro della sanità Alain Berset ha comunicato oggi i premi di cassa malattia per il 2015, e non c’è da rallegrarsi: a livello Svizzero si registra una aumento medio del 4%,  del 3,2% in Ticino e del 4,1% nei Grigioni. Per una famiglia ticinese, composta da due genitori, due giovani adulti e un minorenne  l’aumento annunciato significa  una maggior spesa di circa 650 franchi all’anno. È evidente: le casse private da anni non riescono a controllare il continuo aumento dei premi. Su questo fronte il sistema ha fallito. Dicendo Sì alla Cassa Malati Pubblica possiamo fermare l’esplosione dei premi.

Da quasi due decenni le casse malati private e i loro paladini a palazzo federale predicano che,  grazie alla pseudo concorrenza, i premi sarebbero sotto controllo. Ma allora come mai per gli assicurati non c’è nessun effetto positivo? Dall’introduzione della LAMal nel 1996 i premi sono aumentati del 130% – ben oltre il doppio! Una famiglia con due figli oggi paga spesso più di 10’000 franchi di premi all’anno: una cifra inaccettabile, che incide in modo pesante sul budget soprattutto delle famiglie con un reddito medio. La cassa malati, per loro, è infatti la terza spesa da affrontare, subito dopo l’affitto e l’alimentazione.

Il bilancio dopo due decenni di concorrenza fittizia è dunque alquanto deludente.   Purtroppo il sistema ha fallito anche su altri fronti:   la   caccia ai buoni rischi   continua così come la commistione di interessi fra assicurazione di base e complementari, le casse non offrono  programmi di qualità per persone con malattie croniche  e gli assicurati sono continuamente esposti al molesto e aggressivo marketing telefonico.

Il sistema d’assicurazione malattia ha urgentemente bisogno di un cambiamento. Per un miglior controllo dei costi, e per fermare l’esplosione dei premi, invitiamo a votare Sì alla cassa malati pubblica questo fine settimana.

Marina Carobbio, Laura Regazzoni Meli, Gina La Mantia