Nell’attesa dei risultati di questa palpitante domenica elettorale (ma non ho ancora votato) leggo qua e là il Mattino sullo schermo del mio computer.

A pagina 4 si prende un po’ in giro la cancelliera Corina Casanova a proposito della sua risposta a una lettera leghista indirizzata al Consiglio federale, sceso in Ticino il 18 agosto nell’ambito di una “operazione di marketing” che ha negato e nega fermamente essere tale. La lettera conteneva una lunga serie di rimostranze.

Mi ha particolarmente colpito il passo seguente (classico tema “Fallitalia”)

«(…)Il Consiglio federale ritiene dun­que che sia indispensabile, e nell’in­teresse dello stesso Cantone Ticino, trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti, rinunciando ad adottare qualsiasi misura di tipo uni­laterale (…)»

Traduzione (Mattino): «Quando la Widmer Puffo in giugno ha promesso alla de­putazionicchia ticinese a Berna che, se entro la prossima primavera non si giungerà ad un accordo con la Fallita­lia, denuncerà unilateralmente la con­venzione del 1974 sui ristorni dei frontalieri, ha raccontato l’ennesima balla; ed i deputati fessacchiotti se la sono pure bevuta! Che merli!».

Ora, se la memoria non mi fa difetto, la deputazione si sarebbe “bevute” le “balle” di EWS nel seguente modo. Scrivendo una bella lettera con la quale, in sostanza, si prendevano per buone le rassicurazioni della consigliera federale e nel contempo si invitava il Consiglio di Stato ticinese a non compiere gesti unilaterali ed eclatanti (come il blocco del pagamento dei ristorni).

Ora, i casi sono solo due. O 1) la lettera è stata sottoscritta all’unanimità, oppure 2) alcuni deputati (al Nazionale o agli Stati) se ne sono dissociati. Nel secondo caso facciamone un elenco accurato (introdurre i nomi negli appositi spazi).

1. … …
2. … …
3. … …
… … …
… … …

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