Lepori

Gli strateghi dei partiti e i commentatori politici si sono già espressi. Un giorno dopo le votazioni, è il momento di una riflessione a più largo raggio. Chi avanza proposte radicali è abituato alla sconfitta; sa che il successo arriverà anni o decenni dopo, quando a tutti sarà chiara la necessità dei cambiamenti proposti. Ma la paura del cambiamento e la chiusura verso ogni apertura delle maggioranze fanno ugualmente impressione.

Che cosa devono fare gli assicuratori malattia per perdere la fiducia dei cittadini in un «sistema che funziona»? Dopo averci sottratto centinaia di milioni, accettano di restituirci solo le briciole; dopo aver ricevuto dal Cantone un sconto di 80 milioni l’anno per le spese ospedaliere, continuano a non diminuire* i premi. Ma i cittadini hanno paura delle trappole: meglio restare con le canaglie conosciute piuttosto che rischiare un modesto cambio di sistema nella definizione e la raccolta dei premi.

E non è ancora chiaro a tutti che la scuola deve offrire insegnamenti più personalizzati e supporto per i tempi attorno alle lezioni: mense e doposcuola? Ne va della qualità della formazione**, da tutti dichiarata l’unica risorsa competitiva del nostro paese; ne va della possibilità delle madri di restare nel mondo del lavoro. Quali altre possibilità avremo sennò di limitare l’afflusso di manodopera straniera, obiettivo che quasi tutti considerano prioritario?

E, pur considerando superata l’idea delle esposizioni universali, quanta chiusura verso il mondo che ci circonda è necessaria per non osare spendere pochi soldi per parlare ai milioni di persone che verrano a Milano?

La Casse malati sopravviveranno; probabilmente una dozzina al massimo. Ma di fronte al continuo aumento dei premi e alla scarsa trasparenza sull’uso dei fondi a loro disposizione, le Casse dovranno accettare controlli sempre maggiori da parte delle Stato e poi magari premi fissati dalla Stato.

Nelle scuole le classi diventeranno più piccole e mense e doposcuola pubblici diventeranno la regola: l’evoluzione della nostra società lo esige, il fenomeno è già in corso e non si fermerà.

Così come il Ticino sarà presente a Milano, con meno soldi del previsto, ma come ha promesso.

C’è chi ogni tanto vorrebbe premere un po’ l’acceleratore e «il sovrano» che vuole viaggiare con il freno tirato.

Carlo Lepori, granconsigliere, vicepresidente del Partito Socialista

 

* “Non diminuire”: audace eufemismo leporiano. In realtà, Carlo, i premi aumentano, e alla grande!

** Se fossi veramente crudele (ma sono un pezzo di pane) farei notare al collega prof. Lepori che in Cina nella scuola “di primo grado” la media di allievi per classe si attesta a uno strabiliante 55,5. Nella rilevazione PISA 2012 gli allievi di Shanghai hanno ottenuto, in matematica, il punteggio più alto a livello mondiale (e la Cina tutta intera ha un punteggio medio elevatissimo).

PS.  A mio avviso, a torto o a ragione, è “passato” il semplice messaggio NO A UNA MEDICINA DI STATO. I fautori della cassa unica hanno avuto un bello sgolarsi “Si tratta solo del sistema assicurativo!”. Non sono stati creduti. L’oscuro (ma non ingiustificato) feeling della gente li ha condannati. Io, turandomi il naso, ho votato NO.