VERSIONE FINALE

In questa prima domenica di ottobre la Lega sembra in salute. Risotto e luganiga offerti a tutti dai Giovani Leghisti, robusta la partecipazione sotto le volte del solito (buono anche per altri partiti e associazioni) capannone di Pregassona. Ha presentato il giovane Gianmaria Frapolli e hanno parlato nell’ordine – in genere brevemente – Borradori, Gobbi, Zali, Quadri, Pantani e Boris Bignasca, presidente dei giovani leghisti.

2Il più incisivo indubbiamente è Zali: “Quattro anni fa abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo. È stata dura per noi, perché la legislatura è stata segnata da due gravi lutti: la morte del Nano e la morte di Barra. Non si tratta di una questione personale tra me e Norman. Dobbiamo confermare la nostra posizione perché noi siamo quelli che fanno gli interessi dei ticinesi e non dei gruppi di interesse. La Lega non è il partito delle cadreghe [Qui il consigliere la fa un po’ facile: qualsiasi partito si batte per acquisire dei seggi. Le vittorie elettorali leghiste che cos’hanno portato? Seggi conquistati, sedie, o no?] Siamo l’unico movimento in grado di governare bene e di fare opposizione. [Immagino che a questo punto qualcuno esploderebbe: al governo e all’opposizione, contemporaneamente!] Dobbiamo ricacciare indietro il PPD e il PLR: devono capire che la politica delle cadreghe, degli appalti, degli amici degli amici, è finita per sempre! Restiamo vigili, impegniamoci, anche se le liste di certi nostri avversari ci sembrano deboli!”

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5Boris ha parlato con entusiasmo del suo più grande successo, il castigamatti all’Expo: “È partito tutto in pochi istanti, abbiamo raccolto le firme e abbiamo dato alla gente la possibilità di scegliere come spendere i propri soldi. I soldi pubblici devono essere spesi bene e non in investimenti fumosi.” Che la corazzata Potjomkin del “politicamente corretto” abbia potuto perdere anche questa votazione sembra incredibile, ma è tragicamente vero.

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8Ho parlato con Antonella Bignasca. Attualmente è impegnata nell’amministrazione del Mattino. “Come vanno i conti?” “Non male, ma bisogna sempre lottare”. Mi dice, e mi fa piacere: “Sono una donna di centro-destra” (io sono uomo di destra, anche se sul mio portale offro ampio spazio pure alla sinistra). Parliamo dell’UDC e del suo conosciutissimo “alibi” – che è simultaneamente un alibi e una gran verità, tutt’e due le cose insieme. “Noi siamo piccoli perché la Lega ci ruba il terreno sotto i piedi” esclamano in coro. Parliamo dell’UDC e della sua voglia di “ribellarsi” alla Lega. Una loro possibile alleanza elettorale con il partito di Morisoli? Antonella non la teme. La Lega è solida, il consigliere di Stato “novellino” ha rapidamente ingranato e lavora sodo, si mette in luce. Accenna a una riunione con i capi dell’UDC, in giugno a Berna, presente Blocher in persona. Fumata nera. Poi conclude filosofica: “I nostri due (Quadri e Pantani Tettamanti) stanno benissimo nel gruppo parlamentare democentrista”.

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12Ho parlato con Alessio Moretti, un giornalista fortemente profilato a sinistra, redattore di Ticinolibero, un portale sul quale sono stato blogger (tempi passati, anzi il blog ora non ce l’hanno nemmeno più). Sulla questione Area Liberale/UDC, che incomincia pian piano a trapelare sui giornali, tengo il becco chiuso: a) perché non so nulla b) perché è prematuro parlarne. Moretti mi dice (sia chiaro che questa è la sua opinione): “Morisoli può salvare il suo seggio solo con l’UDC”. Il mio pensiero: per una piccola forza politica può essere saggio cercare un’alleanza. Lista comune per il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato? In tal caso bisognerà trovare un posto per uno di AL tra i cinque. Moretti sa tutto e snocciola i nomi, io attentissimo imparo. Una domanda mi ronza per il capo: questa plausibile mossa quanta paura incuterà in giro? L’elezione 2015 si gioca su equilibri delicati. Il “battito d’ala di una farfalla” potrebbe… ? Chissà.

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137Lorenzo Quadri in posa con la giornalista freelance “d’assalto” Liliane Tami. Si può vedere in Quadri l’erede naturale di Giuliano Bignasca. Egli interpreta lo “zoccolo duro” della Lega, quello che (per fare un esempio) ha vinto la votazione del 28 settembre. Quadri, Borradori, Gobbi e Zali: sono tutti leghisti ma… non allo stesso modo!