UDC-AL: questo matrimonio s’ha da fare?

(francesco de maria) Ringrazio il blogger Orgoglio Rossocrociato per la segnalazione e – riservandomi una riflessione più approfondita (non oltre lunedì) – pubblico integralmente il contributo politico al quale egli allude.

Secondo la mia opinione – e questo è il parere il un giornalista, che osserva e commenta, e non di un attore, che agisce – il “matrimonio” tra Fermo e Lucia così com’è delineato nell’articolo non si potrà fare e non si farà. Non è interessante e non è vantaggioso. A favore della decisione opposta (alleanza elettorale) argomento che:

— il termine LIBERALE aggiunto, con modalità non fittizie, alla lista costituirebbe un plusvalore e un elemento di novità (oltre ad essere, a mio avviso, largamente compatibile con la visione tradizionalista e “liberalconservatrice” dell’UDC)

— il presidente Morisoli potrebbe “lanciare” un giovane di particolare valore

— (sul versante UDC) mi sembra giusto riconoscere che il partito si ritrova, ormai da anni, in una posizione “bloccata”; le sue armi classiche e tradizionali non hanno funzionato; l’ “alibi” dello strapotere, della prepotenza e dell’ “ingratitudine” leghista (assolutamente non infondato) alla fine risulta stucchevole. Siamo uomini o caporali? Vogliamo ammalarci della “sindrome di Calimero”, che già ha colpito duramente il presidente Lurati?

Giornalista De Maria, alla fine Lei cosa decide? Assolutamente niente, mancherebbe anche questa.

Cervino 2dal blog www.orgogliorossocrociato.blogspot.ch

Nei giorni scorsi è uscita sui media una notizia su una possibile alleanza elettorale tra l’UDC cantonticinese e Area Liberale – sostanzialmente la creatura di Sergio Morisoli – alle prossime elezioni cantonali. Addirittura si accenna alla possibile candidatura dello stesso Morisoli nella lista per il Consiglio di Stato.

Noi non crediamo che ci sarà quest’alleanza; se ci sarà, sarà matrimonio. O tutto o niente. Sarebbe senza dubbio la soluzione migliore per l’UDC: assorbire un partito minore che finora non ha raccolto i risultati sperati e con cui i democentristi si sono trovati spesso in sintonia nelle votazioni in Gran Consiglio. Un po’ come avvenne ai tempi del mitico Polo della libertà dell’esimio dott. Gianfranco Soldati. Una mini-annessione (AL conta probabilmente meno dell’1%) ma che potrebbe essere il discrimine tra un seggio in più e un seggio in meno.

Attenzione, però: in AL ci sono personaggi ultraliberisti che se potessero liberalizzerebbero la propria madre. Nell’UDC, osiamo sperare che ci sia ancora una base non liberalconservatrice, ma dichiaratamente di Destra nazionale. Non per forza questa si troverebbe in accordo con la nuova corrente liberale del partito.

Inoltre, se l’assorbimento di AL può essere ben visto e digerito (pecunia non olet, anzi suffragia non olent), la figura di Sergio Morisoli polarizza: persona estremamente competente e preparata, paga pegno per il suo continuo cambio di casacca. Di famiglia pipidina pare, inizialmente braccio destro di Marina Masoni, smessi i panni dell’alto funzionario lo troviamo candidato per il PLR al Consiglio di Stato nel 2011, non eletto lascia il partito per restare quale indipendente in Gran Consiglio; candidato per l’area Lega-UDC al Consiglio degli Stati sei mesi dopo, infine fondatore di Area Liberale. Ora potrebbe combinare quel matrimonio con l’UDC non riuscito qualche anno fa.

Cosa sarebbe meglio quindi? Forse un’UDC che assorba AL, con Sergio Morisoli che potrebbe defilarsi. Voci bene informate – stranamente non riportate dai media – dicono che potrebbe anche essere questo lo scenario, dato l’importante posto lavorativo attualmente occupato da Morisoli, il quale lascerebbe volentieri il peso dell’impegno politico ad altri. L’incognita sarebbe però a quel punto di sapere quanto varrebbe ancora AL…

Come si dice, se son rose…