(fdm) I maligni sussurranno che Poggi sia un mio protetto. In un certo senso è così perché io amo la sua schiettezza irruente, il suo sprezzo delle moine, del politichese incomprensibile, delle “oregiattate”. Stupenda nel testo la sua interrogativa retorica, da finto ingenuo pronto a raccogliere le grasse risate e il caldo applauso del pubblico: “Dove sono gli operai?” Donatello, svegliati, gli operai non ci sono e non ci possono essere. Ma in che film? Ma vogliamo scherzare? Operai?? Piuttosto dei marziani verdi con le antennine che fanno bip bip!

 

È senza dubbio un titolo forte. Concordo, ma la sostanza è questa e il “politicamente corretto” lo lascio a chi ha tempo da perdere in quanto i veri problemi della gente comune non li ha mai toccati con mano.

Io sono un cane sciolto e tale rimango, vi piaccia o meno.

Detesto questa sinistra ticinese come d’altronde la stessa, da tempo, detesta e mette all’indice tutti coloro che, esprimendosi liberamente, non la pensano come “loro” vorrebbero. Per cui pari e patta siamo e smettetela di farvi vittime perché questa tattica non funziona.

Detesto questa sinistra che, pateticamente, si lamenta in continuazione* a causa delle proprie sconfitte, elettorali e non, guardandosi bene però dal fare autocritica per capire, finalmente, il perché di tutti questi consensi persi in questi anni. Suggerisco: meno arroganza, meno ragione assoluta e più umiltà.

Detesto questa sinistra che “insulta” chi analizza e vede le cause dei problemi del nostro Cantone in modo diverso, tacciando tutto e tutti di populismo e razzismo. Che noia! Inventatevi qualcosa d’altro, siete ormai scontati e prevedibili.

Detesto questa sinistra ticinese che, zeppa di bacati preconcetti postsessantottini**, tenta d’infiltrarsi in ogni dove per poi poter strumentalizzare il tutto a proprio favore. Già visto e vissuto.

Detesto questa sinistra ticinese di parolai, di fancazzisti, di pseudoaltruisti, di pallosi dibattiti sul nulla (personalmente vissuti in passato), di pseudointellettuali che amano ascoltarsi e che si alzano tardi la mattina, di gente che, a parole, dice di combattere il Sistema mentre dietro le quinte con il Sistema ci va a braccetto. Vedi i CdA delle aziende statali e para statali: se davvero eravate contrari dovevate starvene fuori! Punto.

Detesto questa sinistra sindacalista “da scrivania” (salvo rare eccezioni) che, dopo anni di “macelleria sociale”, invece di rivendicare il giusto con determinazione, e per non urtare il frontalierato, si limita a chiedere (in punta di piedi) quelli che invece dovrebbero essere i sacrosanti diritti. E’ diventata ormai ufficiale la politica del “poteva andare peggio”?

Ma oggi si sa, va di moda questa sinistra. Una sinistra piaciona (a chi?), quella dei salotti e delle interviste facili e scontate, quella del sorriso sbiancato a 64 denti e con gli occhialini rosso/fuxia, rigorosamente firmati.

Dove sono gli operai sulla lista del PS per il Consiglio di Stato? Il vostro vero e grosso problema è questo e lo sapete, altro che la “congiura di odio contro di noi.” Non ci crede nessuno!

Di quelli che diranno che sono qualunquista non me ne frega niente. Non sono più compagno, né femministaiolo militante. Sono diverso perché quando è merda è merda, non ha importanza la specificazione.” Il grande Giorgio Gaber nel libro di Guido Harari, dove si ripropongono pensieri e provocazioni di una delle maggiori coscienze civili che l’Italia abbia avuto.

Donatello Poggi, Fronte degli Indignati

 

* Si tratta del classico “complesso di Calimero”, acutamente individuato nel presidente Lurati dal giornalista Andrea Leoni di LiberaTV.
** Ben detto Poggi. Questi dal Sessantotto non sono mai guariti.