Paolo (Bernasconi) Paolo (Beltraminelli) Erasmo (Pelli) ragazzi discoli muniti di fionde sul confine tra Besso e Massagno

Mercoledì 22 ottobre Besso Pulita! ha tenuto la sua assemblea annuale nella splendida e bottesca cantina del Moncucchetto: una collina in città, con tanto di vigneto. Notevole il concorso di pubblico, alta la “densità” di politici. Sarà stato un caso o, più probabilmente, sarà stato perché le elezioni si avvicinano a grandi passi.

All’inesauribile presidente Ugo Cancelli si è affiancato Gianrico Corti, bessese purissimo, che ha diretto i lavori assembleari, portati a buon fine in una svelta mezzoretta.

A Ruby Belge, pugile di fama internazionale, è stato assegnato dalla giuria – Perugini, Masoni Brenni, Corti – il premio speciale Besso Pulita!, giunto alla sua quarta edizione, per la realizzazione del progetto “Sotto lo stesso sole”.

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Besso 3 (Fotografia mossa per conferire al volto di Gianrico un che di mefistofelico)

Besso P 4Lisetta Niccolò Ugo Ruby Paolo Paolo Giovanna Giovanna Gianrico Laura Erasmo Lara Melitta Eros Nicola Pelin Chiara Martino Natalia Angelo Michele (Francesco)… Avrò dimenticato qualcuno? Ma sicuramente.

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“Quei ragazzacci di Besso”: Paolo Paolo Erasmo

Brillante l’idea di Ugo di invitare tre “monelli del quartiere”, assurti col tempo al rango di personaggi ufficiali, a rievocare tempi lontani (che poi tanto lontani non sono: per Paolo 1 ed Erasmo, diciamo 60 anni? per Paolo 2 di meno). Lo hanno fatto benissimo, con un fascino da “ragazzi della via Pal”. Certamente si erano preparati.

Il luogo del quale essi hanno parlato e al quale il loro cuore apparteneva e appartiene è minuscolo, un fazzoletto di terra. Un ragazzo di mia conoscenza che viveva allora al sommo della (dapprima ripida, poi dolce) via Nosedo lo potrebbe descrivere così:

Giù per la via puntando gli occhi al Brè (d’inverno sulle slitte, i ragazzi la sera buttavano acqua a secchiate per creare una pista veloce, il pericolo era evidente e qualcuno si fece anche male) – all’incrocio ortogonale con la via Foletti la via Nosedo si fa più dolce (ma che dico, deliro, la via Foletti NON C’ERA – e poi avanti verso la Cà dra Pasta (perché poi si chiamava così?) – Potevate girare a sinistra verso ul punt da fèr che scavalca la ferrovia e porta alla Madonna della Salute – Snobbato il ponte potevate proseguire verso la via Coremmo, la via cara all’avvocato Paolo Bernasconi (che per la verità si chiamava Píolo), avendo sulla destra la casa “del Pedro”, il professor Pietro Panzera, docente di Fisica al patrio Liceo – Proseguendo nel loop (senza inoltrarvi nella via Coremmo) e costeggiando una collinetta da niente in cima alla quale un tempo c’era… niente e oggi c’è la Scuola Media arrivavate all’IBSA, poi, puntando verso la via Besso, alla casa di Erasmo figlio di Paride, oppure, prendendo a destra, al minuscolo tennis “Greco sport” dove Píolo e Francesco, due brocchi assoluti, qualche volta si sfidarono, con esiti che la carta (e forse neppure la memoria) non registrò…

Besso P 6Bernasconi. Le bande (Besso, Massagno) le botte, le battaglie di strada, le fionde, le “cambrette”, la difesa del territorio. La banda “di Paradiso”, la più terribile: possibile salvarsi solo con la fuga. Le ragazze inglesi villeggianti a Tesserete, andarci in bicicletta. Più libere?

Erasmo. Il padre (signor sindaco) severo e l’ora imperativa della cena: le sette. Un ritardo era impensabile. E quella grande partita di tennis, giocata alla morte, che alle sette meno un quarto non era finita. Il povero Erasmo dovette sospenderla e darla vinta all’avversario. Non c’era più tempo!

Il più drammatico è il Beltra. Una volta, balzato dal filobus davanti alla chiesa di san Nicolao per correre a casa, fu investito da una macchina bianca (di chi era la colpa?) Al volante c’era… Stelio Molo, il direttore della Radiotelevisione. L’investitore preoccupatissimo, il giovane Beltraminelli non troppo ammaccato. E un bel regalo di consolazione per lui.

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C’era anche (e ha fatto bene a venire) la candidata PLR al Consiglio di Stato Natalia Ferrara Micocci. Accompagnata dal sindaco del suo comune (Stabio). L’unica candidata donna con una chance reale di elezione, come ha correttamente osservato Ticinolibero (che, al di là di questo, la tratta con scarsa simpatia). Un elemento che potrebbe giocare in suo favore, benché da solo non possa certo risultare decisivo.

Non so perché, non le ho scattato neppure una foto. Per fortuna ne ho di riserva. Nei nostri conciliaboli abbiamo stabilito tre cose:
— che le farò un’intervista
— che la inviterò a pranzo
— che ci dobbiamo dare del tu: l’ha proposto lei, ma toccava a me, che ho innumerevoli anni più di lei, che – quando lei era in fasce – correvo ad Agno ad accogliere Spassky, in arrivo da Parigi con la seconda moglie Marina (non trovo più la foto, ma Ely Riva l’ha conservata di sicuro).

Saranno 6 mesi assai lunghi per te, Natalia. Li vivrai come se fossero 12, o 24. Il tempo è relativo (nella Relatività einsteiniana, come si dice con la solita trita frase; la spendono tutti, anche coloro che non hanno mai sentito parlare della trasformazione di Lorentz). Molto più importante: il tempo psicologico è relativo. Esso dipende dall’intensità della vita, dalle attese e dalle speranze.

Natalia non mi ha neppure saputo indicare un ristorante che le piaccia, dove io la possa invitare. Speriamo, almeno, che mangi.

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