Regolamento sui posteggi – Modifiche inutili e controproducenti

(fdm) Ci limitiamo, oggi, alla pubblicazione integrale del comunicato dell’ASSEA, Associazione Economia e Ambiente. Ma scriveremo, entro 1-2 giorni, un articolo illustrante le (molto precise e competenti) spiegazioni fornite dal presidente Dedini e dall’avv. Padlina  nel corso di una seconda conferenza stampa, che fa seguito alla prima a distanza ravvicinata. L’Associazione non perde tempo, questo è chiaro!

Un’osservazione importante. Più e più volte i due esponenti dell’ASSEA hanno citato “il Consiglio di Stato”, “il Governo”; mai il Consigliere di Stato. Questo sta a significare (secondo logica) che non si vuol fare la guerra alle persone bensì a un provvedimento giudicato errato, nel concetto e nei metodi.

L’importanza che il mondo economico attribuisce a questo contenzioso (penso che sia la parola corretta da usare) era per così dire enfatizzata e “visualizzata” dalla presenza in sala di alti dirigenti quali Menasche, Lucibello, Emma, e altri.

ASSEA 2Tutte le nuove misure proposte dal CdS non solo non ridurranno il traffico, ma potrebbero anche peggiorare la situazione. A dirlo è una perizia privata.

L’ASSEA – Associazione Economia e Ambiente – ha presentato oggi lo studio di analisi delle conseguenze pratiche della modifica del Regolamento della Legge sullo sviluppo territoriale (RLst), che avrà delle ripercussioni importanti sul nostro sistema socio-economico senza portare dei benefici all’ambiente.

Il 18 aprile 2014, senza consultare l’apposita commissione prevista dalla legge, sono state pubblicate sul Bollettino ufficiale due modifiche del Regolamento della Legge sullo sviluppo territoriale (RLst) relative allo stazionamento. Le modifiche in oggetto hanno delle ripercussioni sulla possibilità di realizzare posteggi privati, in particolare sul calcolo del fabbisogno massimo dei posteggi per ogni singola categoria di destinazione, sull’interpretazione di alcuni parametri e sulla definizione del grado di allacciamento del trasporto pubblico. Le conseguenze sono molto importanti.

Lo studio di CSD Ingegneri SA presentato da ASSEA dimostra che per gli stabili con contenuti amministrativi e commerciali il cambiamento comporterà una riduzione rilevante dei posteggi. Le modifiche toccheranno soprattutto i dipendenti che verranno considerati diversamente dai clienti/ospiti, distinzione non prevista dalle norme VSS (elaborate su basi scientifiche e riconosciute e applicate a livello nazionale). Ancora più colpito dalle modifiche sarà il settore industriale e artigianale, con riduzioni fino al 70% del numero di posteggi.

Al di là delle conseguenze negative dirette, le modifiche del RLst potrebbero addirittura rimodellare il territorio a seguito dello spostamento di attività produttive in zone sinora poco sfruttate, ma ora attrattive perché situate in comuni non soggetti ai nuovi parametri molto penalizzanti. Tutto questo peggiorando di fatto la situazione ambientale a causa dell’aumento del traffico indotto, in manifesto contrasto con la strategia cantonale approvata dalla Confederazione, che nel PD prevede espressamente che si debba cercare, “tramite un’adeguata accessibilità, di favorire poli di sviluppo, evitando la dispersione di aree frammentate”.

Dallo studio si evince che i principali progetti di mobilità alternativa al mezzo privato (trasporto pubblico, mobilità lenta) non sono abbastanza attrattivi e neppure in grado di costituire un’alternativa praticabile per le persone che vorranno (clienti) o dovranno (dipendenti) raggiungere i contenuti che saranno soggetti alle restrizioni previste dalle modifiche del RLst. Prima di procedere a ridurre ulteriormente l’offerta di posteggi, seguendo in ogni caso le norme VSS, sarebbe più logico attendere che siano effettivamente disponibili delle alternative adeguate e praticabili. Il Piano direttore cantonale (PD) ha come obiettivo l’incentivazione della complementarietà e dell’equilibrio nella ripartizione modale fra i diversi mezzi di trasporto e il sostegno al trasporto pubblico e alla mobilità combinata. Questi obiettivi risultano purtroppo ancora disattesi.

L’esercizio di modificare il sistema di classificazione dell’offerta di trasporto pubblico, con parametri irrealistici e lontani dalle norme VSS, non può cambiare la realtà delle cose o modificare la percezione effettiva della qualità del servizio da parte dei potenziali utenti, modificandone il comportamento. Un’offerta di trasporto pubblico insufficiente e inadeguata resta tale, indipendentemente da come la si decide di chiamare. ASSEA ritiene che il trasporto pubblico debba essere semplicemente potenziato.

Questo studio scientifico di CSD Ingegneri SA ha analizzato le modifiche sostanziali del Regolamento, evidenziandone le relative conseguenze. Non ci risulta che il CdS, a oggi, abbia proceduto a un’analisi tanto approfondita, circostanza che lascia intendere che di fatto abbia sottostimato la portata delle sue azioni e gli effetti delle stesse.

Associazione Economia e Ambiente