“Già fatto!” gli risponde imperturbabile Paolo

Dico subito che le risposte del leader Liberista/Libertario possono apparire “estreme” (forse perché ci siamo abituati ad accettare gravi limitazioni della nostra libertà, siamo forse diventati degli “schiavi pazienti”?) Per bocca di Cortonesi i Libertari parlano un linguaggio “inaudito”, nel senso letterale del termine: “non-udito, che non si sente in giro, o che non si sente più o che non si è mai sentito”. Che cosa si può fare politicamente – non dico: culturalmente – agendo da simili posizioni? Non sarò io a rispondere a una simile domanda. Eventualmente il lettore, se lo desidera.

Un’intervista brillante e provocatoria. Divertentissimo il “paterno” consiglio al giovane Pamini, ormai candidato al Consiglio di Stato sulla lista de “la Destra”.

Ha posto le domande il professor Francesco De Maria.

Jack 9Come ha scelto il tema portante di Interlibertarians 2014 e come lo ha elaborato?

Rivo Cortonesi   Il tema di quest’anno, BANCHE & MONETA, è stato scelto già nel momento in cui, per la precedente edizione di Interlibertarians, quella del 2013, è stato scelto il tema “QUALE DEMOCRAZIA?”. L’uno e l’altro sono infatti da tempo i temi intorno ai quali si sviluppa incessantemente l’azione politica dei Liberisti ticinesi.

Ci presenti brevemente i 5 relatori principali del convegno.

RC   Faccio prima a consegnarle la locandina della Conferenza, chiedendole la cortesia di allegarla a questa intervista: nella seconda pagina i profili dei relatori sono descritti in dettaglio.

Paolo Pamini sarà candidato al Consiglio di Stato sulla lista “la Destra”. Gli dia un buon consiglio per la sua campagna!

RC   Gliel’ho già dato: non entrare nella lista “la Destra”. [Risposta chiaramente provocatoria, ndR]

3 bisDall’ultima grande crisi (2008) in quale direzione si è evoluta l’alta finanza sul piano mondiale? Ci sono stati mutamenti essenziali?

RC   Non c’è stato nessun mutamento, né da parte dell’alta finanza né da parte delle banche centrali. Il sistema finanziario internazionale fallito era e fallito rimane. La domanda è: quando e chi griderà “il re è nudo”?

La “dura lezione” è stata recepita dai governi, dai potentati economici e dai mercati? O non è servita a nulla?

RC   I governi non possono recepire nessuna lezione perché sono compagni di merenda delle banche centrali, i potentati economici, obtorto collo, devono stare al gioco perché non è piacevole che qualcuno salti fuori a dire che i coriandoli gialli, rossi e verdi che hanno in tasca sono proprio coriandoli e non soldi, e i mercati …. quali mercati? Non c’è nessun tipo di mercato degno di questa parola quando i tassi di interesse non vengono stabiliti dalla legge della domanda e dell’offerta, ma dai monopolisti della moneta: le banche centrali.

Lei conosce l’opinione sull’Euro del finanziere e maître à penser Tito Tettamanti. La approva incondizionatamente?

RC   No, l’euro è una fiat money come tutte le altre, né meglio, né peggio. Cento monete nazionali fiat money non risolvono il problema di fondo del monopolio della stampa del denaro e della sua manipolazione da parte delle singole autorità finanziarie nazionali. Con tutto quello che ne consegue, in primis le cosiddette “svalutazioni competitive”.

TTNella sua lunga (7 pagine) lettera-manifesto indirizzata al filosofo Iso Camartin (30 ottobre) Tettamanti “mette in croce” l’Unione Europea. Vorrei invitarla a commentare per Ticinolive questo testo profondo e impegnativo. Se la sente?

RC   Su questo punto sono totalmente d’accordo con Tito Tettamanti. Direi che come liberisti auspichiamo non solo la frantumazione dell’UE, ma addirittura la frantumazione degli Stati fino all’autodeterminazione dei singoli Comuni.

Nella spietata “guerra fiscale” tra Stati la Svizzera (secondo l’opinione di molti) si è battuta male e ha perso molto. La posizione della nostra piazza finanziaria è definitivamente compromessa?

RC   La Svizzera non può vincere una battaglia così impegnativa, ammesso che ci sia ancora tempo, se non si avrà il coraggio di dire che la coercizione fiscale è una violazione tout-court della proprietà privata, qui come altrove. Diversamente mancherà la coerenza intellettuale, necessaria per vincere una battaglia del genere. Battersi “bene” è dunque impossibile. La piazza finanziaria dovrà ricalibrare il suo appeal solo sulla professionalità. Il problema è che il mondo della finanza vive un periodo di non dichiarato fallimento sistemico. In queste condizioni la sola professionalità potrebbe non bastare.

Qual è la sua opinione circa l’iniziativa sull’oro della Banca Nazionale, in votazione il 30 novembre? Ha qualche probabilità di essere accolta?

RC   Come ho avuto modo di scrivere sul Corriere del Ticino, i Liberisti voteranno SÌ, non seguendo spinte umorali di tipo nazional-popolare, ma perché sperano che la vittoria del Sì limiti il monopolio della BNS sulla stampa di denaro e possa aprire la strada ad una progressivo affermarsi di monete denazionalizzate di terza generazione (penso ad esempio ai Bitcoin), non inflazionabili o debolmente inflazionabili in concorrenza tra loro. Se non prevale la paura l’iniziativa potrebbe essere accolta.

Che cosa pensa della consigliera federale Eveline Widmer Schlumpf e dei suoi atti di governo?

RC   Rimango dell’idea che sul segreto bancario non sia possibile, per i motivi sopra esposti, alcuna linea di resistenza senza una ferrea coerenza intellettuale, che implicherebbe però una sconfessione, in senso spiccatamente libertario, della legittimità delle imposte. Per i rapporti con l’UE è difficile combattere quando non c’è unanimità di intenti nel paese. In queste condizioni sarebbe dura anche per Blocher.

Il 2015 sarà un anno elettorale con due scadenze importanti. I Liberisti Ticinesi saranno della partita?

RC   Saremo della partita sicuramente per le Federali. Presenteremo un radicale progetto di riforma istituzionale della Confederazione a nome CODEX HELVETICUS, che coniugherà i valori legati alla libertà individuale con quelli fondanti della nazione. Si svilupperà su di una piattaforma comune di ispirazione libertaria, sulla quale anche amici libertari di altri paesi stanno ripensando un nuovo “modo dello stare insieme” adattandolo alle diverse realtà nazionali. Spero di poterlo presentare a tappe sul suo portale in modo da raccogliere i suggerimenti di quanti vorranno condividere con noi questo stimolante progetto. Essere a Berna significherebbe per noi poter avvicinare gli esponenti più liberali degli altri partiti politici per creare un consenso trasversale intorno al nuovo ordinamento civico, che, nei nostri auspici, dovrebbe accompagnarci nei prossimi anni.

Da 1 a 10, quanto sono lontani i partiti ticinesi dalle idee liberiste/libertarie? PLR. PPD. PS. Lega. Verdi. UDC. Area Liberale. Comunisti. E… “la Destra”, che non è un partito ma un’alleanza elettorale.

RC   Sono cosciente di dire una cosa forte, ma salvo qualche esponente, che non potrà esprimersi all’interno di questo attuale ordinamento, tutti gli altri, partiti e/o alleanze ticinesi da lei elencati, sono distanti 20 dalle idee liberiste/libertarie. Ho qualche speranza in più tra i confederati.

Per finire, mi confidi il suo slogan libertario 2014. Ma che sia… una cosa forte!

RC   Non c’è ancora, ma sarà sicuramente incentrato sulla missione che i Liberisti ticinesi vorrebbero svolgere a Berna qualora venisse eletto anche un solo loro esponente (che è, al momento, anche il nostro obiettivo massimo): contribuire a cambiare in senso libertario, contagiando intellettualmente “esponenti sensibili” di altre forze politiche, l’attuale Costituzione elvetica. Provo con lo slogan: “un Libertario a Berna per un’epidemia di Libertà”. È forte abbastanza?

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