E carenze informative

Giorgio Ghiringhelli, mitico “Ghiro” losonese, scrive ai media. Alla caserma di Losone sta (probabilmente) succedendo quel che doveva succedere. Di buono, sicuramente poco. Una domanda (ovvia) che si pone Ticinolive (e, immaginiamo, molte altre persone): “Come hanno agito in questa vicenda le autorità comunali?”

ghiringhelli2Egregi redattori,

quasi giornalmente ricevo segnalazioni e domande sul centro asilanti di Losone e sul comportamento degli asilanti fuori dal centro, da parte di abitanti che evidentemente non sono soddisfatti delle scarse ed edulcorate informazioni fornite dalla stampa. Alcune volte giro queste informazioni alla stampa, che puntualmente le ignora, e altre volte direttamente alle autorità competenti (come ad esempio la presenza attorno all’ex-caserma di slavi provenienti da oltre Gottardo che cercano – lascio indovinare a voi il perché … – di entrare in contatto con gli asilanti).

A queste persone che mi telefonano o mi scrivono rispondo per lo più che sono stato giornalista in passato, ma che ora non esercito più questa professione, per cui non è mia competenza né quella di informare direttamente la popolazione né quella di verificare la veridicità di certe notizie e voci che circolano in paese (fra cui quella secondo la quale alcuni asilanti che si aggirano attorno alle scuole medie farebbero proposte di tipo sessuale alle ragazzine – minorenni – che frequentano queste scuole ).

Per cui giro a voi giornalisti per le indagini di vostra competenza una segnalazione che ho ricevuto stamane da un abitante di Losone, il quale si è rivolto a me per sapere quali fossero le cause di un andirivieni di ambulanze che è stato notato al Centro asilanti di Losone in questi giorni . In base all’autore di questa segnalazione vi sarebbe stato l’intervento di due ambulanze sabato sera e di tre ambulanze ieri sera.

A questa persona ho risposto che ero all’oscuro di tutto, in quanto anche ammesso che sia successo qualcosa all’intervento del centro, le autorità preposte si guardano bene dal fornire informazioni che possono creare allarme fra la popolazione.

E dunque in mancanza di informazioni non resta che lasciar spazio alle illazioni. Ecco la mia : ammesso che la segnalazione che ho ricevuto sia confermata, la presenza contemporanea di diverse ambulanze starebbe a significare una sola cosa, e cioè che vi sono state delle risse con dei feriti.

La cosa non dovrebbe stupire più di quel tanto perché succede in tutti i centri per asilanti e perché da più parti vi sono segnalazioni – e queste non sono illazioni – secondo cui diversi di questi asilanti girano per Losone ubriachi, con bottiglie di birra e di whisky in mano.

Insomma, le risse sarebbero una conseguenza “logica” dell’alcol e dell’ozio (le attività lavorative di interesse pubblico non sono un obbligo per gli asilanti) .

Ammesso che i giornalisti riescano a ottenere conferma del fatto che vi sono state delle risse con feriti, ci si potrebbe chiedere se sia giusto o no che notizie del genere vengano tenute nascoste dai responsabili del centro.

Personalmente ritengo che non sia giusto. Si tratta di notizie di interesse pubblico. Se lo scopo del silenzio-stampa fosse quello di non creare allarmismo, allora i giornali non dovrebbero più dare notizie di cronaca nera, quali furti, scippi, rapine, stupri ecc.

Il fatto che diverse ambulanze siano occupate allo stesso momento per delle eventuali risse al centro asilanti è di interesse pubblico, in quanto queste ambulanze ( a proposito : chi paga questi interventi?) potrebbero essere utili su altri fronti in caso di incidenti o di interventi urgenti, ed è giusto che si sappia perché sono occupate da un’altra parte.

Il fatto che vi siano delle eventuali risse con feriti all’interno del centro dovute in parte all’alcol è di interesse pubblico, perché queste stesse persone tendenzialmente violente sono libere di girare all’esterno del centro (addirittura con libera uscita dal venerdì mattina alla domenica sera) e potrebbero costituire un pericolo per la popolazione. V’è da chiedersi se non sia il caso di proibire l’uso di alcol a questi asilanti (per quelli musulmani non dovrebbe esserci bisogno di un simile divieto già imposto dalla loro religione , o no…?) , o se non sia il caso di procedere a dei controlli del tasso alcolico , applicando sanzioni (es. niente libera uscita) per chi dovesse superare un certo livello di ubriachezza.

Insomma, il minimo che si possa pretendere da chi è in attesa di veder accogliere la sua domanda di asilo è che si comporti bene . E dalle autorità che gestiscono il centro si può pretendere una migliore informazione su ciò che accade all’interno del centro e regole più severe per chi turba l’ordine pubblico dentro o fuori dal centro. Esattamente come avviene per tutti gli altri abitanti di questo Paese. Cordiali saluti.

Giorgio Ghiringhelli