La politica è, prima di ogni altra cosa, evoluzione. Un esempio, non minimo, tra i tanti: la brusca “conversione ecologista” impressa alla Lega (semplifico; in realtà si tratta del dipartimento del Territorio ma alla vigilia della grande battaglia… sono tutti sulla stessa barca) dal neoministro Zali. Il mitico Nano indubbiamente si rigira nella tomba***. Ma la politica è evoluzione.

*** Partecipai io stesso  nel luglio 1991 alla “Carovana della libertà”.  Alle undici di sera non ero ancora tornato e mia moglie, preoccupata, pensava che avessi avuto un incidente. Lei – persona sommamente ligia all’autorità e alle leggi ma intestataria della vettura – finì schedata dalla polizia.

Carovana della libertà 2Riprendo da Opinione Liberale, con il consenso della testata.

Il parlamento ha deciso: in Canton Ticino non ci saranno trasporti pubblici gratuiti per i minorenni. Una misura che sarebbe costata 25 milioni all’anno, giusto per essere chiari il doppio di quanto Zali intende incassare con la tassa sui posteggi. Anche per questo motivo il governo aveva dato indicazione di respingere l’oggetto.

Regola vuole che, nel dibattito in Gran Consiglio, il direttore del dipartimento competente prenda la parola per difendere le ragioni del governo. E invece no, nell’ultimo dibattito l’ex-giudice ha ritenuto inutile spiegare al parlamento, e ai cittadini, perché l’esecutivo è contrario a questa misura a innaffiatoio. Ma come, a ogni piè sospinto Zali informa urbi et orbi su come la pensa e in questo caso si limita a dire che le ragioni le ha già spiegate in commissione della Gestione davanti a 17 persone?

Il fresco consigliere di Stato dovrebbe forse prendere esempio dal suo collega Bertoli che da questo punto di vista ha sempre mo-strato una grande correttezza. In occasione dell’iniziativa sulle scuole comunali, di cui era uno dei primi firmatari, ha promosso le ragioni contrarie in maniera chiara prendendo anche posizione sui giornali. E anche in questo caso, seppur il suo partito fosse favorevole ai trasporti pubblici gratuiti per i minorenni, ha preso la parola. L’ha fatto come presidente del governo, conscio che far parte di un esecutivo significa anche dover difendere delle posizioni contro il proprio partito.

In questi mesi Zali ci ha abituato a parlar chiaro, a essere uno che non si tira indietro anche su questioni controverse. Martedì ha dimostrato invece di mettere l’interesse partitico, e di rielezione, aggiungiamo noi, davanti ai doveri della sua carica. Insomma ha mostrato di non saper scindere il ruolo istituzionale da quello politico. E questo non va per niente bene. alfa