La mobilità è ormai un tema sul quale tutti i giorni qualsiasi attore della società si china. Uno dei primi pensieri di quando ci si sposta in auto non è la voglia di raggiungere un determinato posto, ma sicuramente sorge spontaneo chiedersi: “ci sarà traffico?”.

Su questo tema anche la politica investe molto tempo e negli ultimi mesi sono giunte in consultazione diverse proposte legate a questo importante e delicato tema. Uno degli ultimi è il messaggio governativo, votato martedì dal parlamento cantonale, il quale sta facendo in queste ore discutere e sul quale alcune frazioni politiche starebbero valutando un referendum. Facciamo assieme una breve riflessione:

Situazione attuale del traffico
È indubbio che in Ticino stiamo vivendo una situazione di congestionamento continuo che non favorisce nessuno. Questo avviene nell’asse autostradale Lugano-Chiasso come pure sulle strade cantonali vicine ai centri città e nelle zone industriali del nostro cantone. Se capita di trovarsi nel bel mezzo di questi imbottigliamenti, oltre ai non pochi disagi, si notano immediatamente due aspetti:
— Il primo è che nel 95% dei casi su ogni auto c’è una sola persona.
— Il secondo è che per ogni auto immatricolata in Ticino ve ne sono altre 5 immatricolate in Italia, tipicamente guidate da lavoratori frontalieri.

Le misure proposte
Con il messaggio approvato dal Gran Consiglio e proposto dal dipartimento del territorio, s’intende agire in due ambiti principali:
— stimolare le aziende all’attuazione di piani di mobilità volti a ridurre i viaggi compiuti dai dipendenti con la propria autovettura mediante contributi alle misure di mobilità aziendale.
— incentivare l’acquisto di veicoli molto efficienti tramite la concessione di incentivi finanziari incoraggiando l’ammodernamento del parco veicoli ticinese.

La coerenza delle misure proposte
In base alla situazione sopra espressa possiamo notare che vi è una chiara coerenza tra le proposte effettuate ed accettate a maggioranza dal gran consiglio, e la situazione attuale nel nostro cantone. Favorire una mobilità sostenibile con piani aziendali ridurrebbe chiaramente il numero di veicoli presenti sulla nostra rete stradale offrendoci migliore qualità di vita per rapporto a:
1. Inquinamento
2. Stress alla giuda
3. Ottimizzazione del tempo negli spostamenti

Conclusione
Le reazioni del mondo imprenditoriale su questo tema non sono mancate, proprio stamane Silvio Tarchini sul Corriere del Ticino ha detto la sua a favore di questo messaggio. Abbiamo forse trovato un punto d’incontro per migliorare la situazione del traffico in Ticino tra pubblico e privato, andiamo quindi avanti con determinazione a sostegno di questa riforma invece di fare capricci su cavilli che di fatto non aiutano la nostra mobilità, la nostra salute e men che meno il processo d’innovazione di una politica dei trasporti progressista.

Gianmaria L. Frapolli, economista

Lega dei Ticinesi