Sadis smAlcune persone (tra i quali segnaliamo Dick Marty, Andrea Ghiringhelli, Marco Blaser, Augusto Gallino, Roberto Malacrida, Christian Marazzi, Giovanni Merlini, Gianna Mina, Giorgio Noseda, Alex Pedrazzini, Carlo Piccardi, Pietro Veglio) hanno firmato un appello invocando un “ritorno” di Laura Sadis in lista, quale candidata per un terzo mandato in governo. Un’ulteriore raccolta di adesioni è in corso.


“Preoccupati dal continuo degrado della situazione politica e per l’immagine del Ticino si ritiene importante la permanenza di Sadis nell’esecutivo cantonale. La sua esperienza e serietà, il rispetto di cui gode a livello federale e presso gli altri cantoni assicurerebbero al Consiglio di Stato non solo la continuità di una presenza di una persona integra e capace ma renderebbero verosimile una diversa maggioranza atta a meglio affrontare i gravi problemi che attanagliano il Cantone”.

Per voltare pagina

Il canton Ticino si trova alla vigilia del rinnovo dei poteri cantonali. Il quadriennio ormai agli sgoccioli è stato caratterizzato da una politica conflittuale e autoreferenziale i cui esiti sono certamente negativi: non è ripiegandosi su sé stesso che il Ticino potrà guardare con fiducia al futuro.

In questi giorni si presenta un’occasione più unica che rara per poter voltare pagina: la possibile candidatura della consigliera di Stato Laura Sadis è oggettivamente la carta vincente per tornare ad avere un governo impegnato, maturo e credibile che non venga guidato da chi improvvisa misure declamatorie, entra in continua contraddizione od opera interventi disumani (il caso dei bambini ecuadoriani è in proposito esemplare).

Indipendentemente dall’appartenenza politica dei singoli firmatari si ritiene opportuno lanciare questo appello rivolto in primo luogo alla signora Sadis affinché accolga l’invito a ricandidarsi non tanto per il risultato del suo partito quanto invece per quello complessivo di un governo e di un Cantone che meritano maggior serietà e rispetto, un lavoro più efficace e una crescente progettualità.


Un testo del genere può apparire totalmente convincente a un fedele abbonato della Regione. In altri tipi di persone può suscitare perplessità. Fermo restando che il “recupero” di Sadis resta (con altre) un’opzione ragionevole persino agli occhi del De Maria (il che è tutto dire), mi sentirei di sospettare che non sembra essere “il continuo degrado della situazione politica” a disturbare i sonni dei solerti firmatari, bensì la maggioranza relativa in governo oggi appartenente alla Lega.

Il tono “Belticinese” dell’appello mi sembra fuori luogo, e senza dubbio anche perdente (il fallimento irrimediabile di Belticino è sotto gli occhi di tutti, anche perché sostenuto unicamente da socialisti e radicali; non che faccia una gran differenza). Tocca poi il vertice del ridicolo inalberando l’aggettivo “disumani”, riferito presumibilmente al ministro Gobbi***. La mia opinione è che nessuno di questi degni firmatari abbia interesse a presentarsi come colpito da sindrome isterica. Ma alla fine vedano loro.

Il partito versa in evidenti difficoltà (anche in conseguenza di una gestione dilettantesca della prima fase elettorale) e la vox populi, ora come ora, non crede a un possibile recupero. Ma non è detta l’ultima parola!

*** Penso che tra Norman Gobbi e Augusto Pinochet Ugarte intercorra una non trascurabile differenza. Ricordo che in un recente passato un docente esagitato – in seguito licenziato e condannato dal tribunale – lo aveva additato al pubblico ludibrio quale Hermann Göring.