La mia giornata incomincia con la lettura di questo articolo, come sempre interessante e documentato, che il Coordinatore verde pubblica nel suo blog www.sergiosavoia.ch.  Mi colpisce una cosa. Il discorso sembra configurare un (forse temporaneo) “asse Savoia-Zali”, laddove secondo logica – e anche, per quel che vale, secondo il mio feeling – il Neo-populista è il più pericoloso avversario non tanto dell’ex giudice, ma del suo partito.

Dunque un alleato, de facto se non de iure, del fragilizzato PLR, proprio perché egli ha deciso di puntare all’Esecutivo, cavalcando freneticamente il 9 febbraio e “mettendosi in concorrenza” con i sacri detentori del marchio su di esso.

Approfitto dell’occasione per esprimere un ulteriore concetto. Non si pensi che la battaglia in atto riguardi “Gobbi e Zali” (Borradori e Quadri stanno a Lugano…) Sarebbe estremamente superficiale. In realtà ci sono dentro tutti. Una sconfitta della Lega il 19 aprile 2015 segnerebbe verosimilmente quella “inversione di tendenza” che alcuni sognano… da ventitré anni!

 

Sergio Savoia – Dietro il preventivo, i soliti sospetti

Lo scorso gennaio, durante la discussione in Gran Consiglio sul preventivo 2014, Walter Gianora, a nome del PLR, aveva in pratica dato degli irresponsabili a chi ha sostenuto referendum contro il taglio lineare dei sussidi di cassa malattia (fra cui i Verdi). Poi, con una certa enfasi, ha chiesto a tutte le forze politiche di lasciare da parte le divisioni e le posizioni ideologiche e di compiere un gesto di responsabilità in favore del risanamento delle finanze cantonali.
Che buoni propositi!

Pochi mesi dopo è proprio il PLR insieme ai degni compari del PPD a voler bocciare il preventivo. E non per grandi ideali, o perché il risanamento dei conti dello stato non procede sufficientemente spedito. Nossignore, vogliono buttare a mare il preventivo perché sono contrari alla la tassa di collegamento che colpisce i centri commerciali e società con oltre 50 posti auto e che potrebbe far entrare nelle casse dello Stato 12 milioni. Anzi, non sono nemmeno contrari loro, sono contrari i loro amichetti (o dovrei dire i loro padroni) della DISTI (grande distribuzione) dell’AITI, del FoxTown, ecc…

Quindi quelli che ancora a gennaio erano “i responsabili”, undici mesi dopo sono disposti a mandare all’aria tutto per mettere i bastoni fra le ruote a Claudio Zali. E per farlo naturalmente si schierano di nuovo a favore di chi assume frontalieri, chi favorisce la sostituzione dei lavoratori residenti e chi occupa il nostro territorio senza lasciare niente in cambio.

Abbiamo investito milioni nella linea ferroviaria Mendrisio-Stabio e – oltre al fatto che dalla parte italiana i lavori sono bloccati – questi due partiti storici rendono inutili questi investimenti. Hanno pure la faccia tosta di dire che il loro ostruzionismo è a favore dei residenti. Quali residenti? Dai valichi di Stabio, Novazzano e Chiasso strada transitano giornalmente 46’561 veicoli in media (esclusa la dogana autostradale di Chiasso e la dogana commerciale). A Mendrisio i frontalieri occupano il 53% dei posti di lavoro, a Novazzano oltre il 61% e a stabio più del 72%. Vogliamo prendere l’esempio del Fox Town? Attualmente i dipendenti che arrivano nel Borgo dalla regione di Como sono 536, 508 giungono dal Varesotto, mentre 154 dal Ticino, ha dichiarato Tarchini. Fanno il 12,85% di dipendenti residenti.

La tassa di collegamento potrebbe veramente rappresentare qualcosa di utile in questo ambito, dando anche un necessario segnale di inversione di tendenza, facendo finalmente pagare chi inquina e riempie le nostre strade di traffico. Invece no.

PLR e PPD rispondono servizievoli a Lucibello, Tarchini e i robottini dell’AITI. E se ne fregano se i conti delle infrastrutture e quelli legati al traffico finiscono sulle spalle dei residenti. Questa è la responsabilità secondo il PLR e il PPD: lasciare che i residenti paghino e gli imprenditori incassino. E se per questo bisogna tagliare le prestazioni a chi già è immerso nella palta fino al pomo d’Adamo, tanto peggio.

Sergio Savoia