… davanti a un tribunale più alto

Soldati xyHo scritto dello spettacolo disgustoso offerto da media, politici e giustizia italiani nel linciaggio morale di Stephan Schmidheiny, uno dei due proprietari, ritenuti responsabili del disastro Eternit in Italia (l’altro, un barone belga, Louis de Cartier, ha avuto la buona idea di togliersi dai pasticci esalando, ultranovantenne, l’ultimo respiro il 21.5.2013). La decisione giuridicamente corretta, anzi cogente, di prescrizione da parte della Cassazione, decisione proposta e richiesta da parte dello stesso procuratore generale a capo dell’accusa, ha suscitato scandalo e, naturalmente, collaterale interessamento dei politici, sempre ghiotti di occasioni di farsi belli sulla base del niente della loro inconsistenza etica e intellettuale. “Subito modifica delle norme di prescrizione” hanno proclamato Renzi, un incrocio tra un comico e un millantatore, di pura, eccelsa, tosca e anche simpatica razza, e il presidente del Senato, semplice e umile menestrello al servizio dei potenti di turno.

Su un canale radiotelevisivo pubblico, non ricordo quale, hanno intervistato un presidente emerito della Consulta (Tribunale Costituzionale, massima autorità giudiziaria in Italia), che con parole pacate e comprensibili anche ai non addetti ai lavori ha spiegato che i giudizi aberranti nella faccenda Eternit sono dovuti ad una grave carenza del codice penale italiano, che non prevede disastri colposi come quello in discussione. Questo vuoto legislativo, più volte segnalato a Camera e Senato, senza cavare un ragno dal buco, fa sì che nei processi come quelli in atto contro Schmidheiny le procure ed i giudici agiscano secondo i loro personali criteri, spesso in contrapposizione l’uno all’altro. Ne derivano accuse e sentenze bizzarre, per far uso di un eufemismo, talora insensate, capovolte in Appello e rivoltate in Cassazione, con grave scandalo e turbamento del comune cittadino. Nel caso Eternit si è arrivati all’accusa di centinaia di omicidi volontari da parte di Schmidheiny e del barone belga defunto e alla condanna a 18 anni di reclusione del miliardario svizzero. Una condanna che potrebbe essere quella di un autore di un assassinio particolarmente brutale e ignobile. Quel che manca e occorre al paese vicino e quasi amico, sempre secondo il presidente emerito, è un lavoro legislativo serio da parte dei politici che adesso gridano al ladro.

Eternit 2

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L’eternit è un miscuglio di sabbia, cemento e amianto (detto anche asbesto) ideato all’inizio del secolo scorso, commercializzato a partire dal l903 sotto forma di lastre, tegole, tubi (anche per il trasporto di acqua potabile) e poi le celebri lastre ondulate per la copertura dei tetti. Si può affermare che tutti gli adulti europei hanno manipolato o almeno avuto contatti con questo materiale, contatti che ancora succedono, visto che l’eternit è ben lungi dall’essere completamente eliminato dalle costruzioni del secolo scorso. Per fortuna solo chi è stato esposto ad inalazione o assunzione delle sue polveri in maniera massiccia o almeno rilevante ne ha riportato un danno letale, sotto forma di tumori pleurali o, più rari, peritoneali. I primi studi sulla pericolosità dell’eternit risalgono a prima della seconda guerra mondiale, ma la proibizione del suo uso si è verificata in Europa solo negli anni ’80-90, in Svizzera nel 1989, in Italia nel 1994. L’eliminazione del materiale da edifici e altre strutture è ancora in atto, e ancora problematico è lo stoccaggio dei residui.

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Gli USA hanno regalato al mondo 3 tribù politiche: i Kennedy, per il momento messi in “stand by”, i Bush e i Clinton. E`molto probabile che questi ultimi due li rivedremo in corsa alle prossime elezioni presidenziali. I Bush naturalmente per i repubblicani, tramite il figlio (John Ellis, detto “Jeb”) del 41esimo presidente (George H.W.) e fratello del 43esimo (George W.). “Jeb” era governatore della Florida, ai tempi del contestato conteggio dei voti in favore del fratello, in competizione elettorale contro Al Gore. I Clinton logicamente per i democratici, nella persona della moglie Hillary del 42esimo presidente, Bill Clinton, che è stato, come Barack Obama, uno dei pochissimi presidenti USA che sono riusciti ad arrivare alla Casa Bianca senza essere particolarmente ricchi. Si è abbondantemente rifatto dopo la fine della carriera, con la sua attività di conferenziere: si parla di 750’000 $ per sera (si dice che Michelina Calmy-Rey esiga 15’000 franchi per conferenza, tanto per dare un metro di paragone). Anno più, anno meno, fanno 10 mio all’anno. La moglie Hillary, nella sua qualità di ex Segretaria di Stato, si contenta di molto meno: 200’000 $. Dopo la sua uscita dal governo Obama ha raggranellato, si dice, 5 mio. Bill Clinton ha anche una propria fondazione, governata da amici fidati, che si occupa del più e del meno. Attualmente la fondazione è impegnata nella raccolta di 100 mio per la prossima campagna presidenziale di Hillary. I Bush non hanno bisogno di raccogliere fondi: a procacciarli ci pensa il petrolio del Texas, sempre generosissimo, malgrado il recente calo dei prezzi.

Anche l’Europa può contare su due capi di stato diventati arcimilionari dopo l’abbandono della carica. Sono tutti e due socialisti, Tony Blair e Gerhard Schröder. Attività di consulenza internazionale e consigli di amministrazione di aziende con bilanci miliardari fanno la loro fortuna.

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Loris Stival, piccolo e gracile ragazzino di 8 anni, strangolato con una fascetta da elettricista. Raccapricciante il pensiero di quella morte atroce, con una terribile agonia di 2 o 3 minuti in un’immensità di terrore, un pensiero che mi lascia sgomento e affranto, cagione di incubi e risvegli esagitati. La fotografia di Loris, riproposta centinaia di volte da tutti i canali televisivi italiani, con quella corporatura striminzita e gli occhi spalancati quasi a chiedere affetto, mi sembra, non fa che aumentare un dolore che non credevo possibile al di fuori dei lutti nella cerchia familiare ristretta. Se l’assassino fosse veramente la madre, come sembra oramai accertato, ci troveremo confrontati con la fossa delle Marianne della follia umana.

Gianfranco Soldati