Immigraz 2Uno studio analizza le ragioni del sì all’iniziativa «contro l’immigrazione di massa»

I singoli votanti hanno accettato o respinto l’iniziativa «contro l’immigrazione di massa» in base ai loro valori personali e non ai disagi causati loro dalla densità demografica. A questa conclusione è giunto uno studio del politologo Michael Hermann dell’istituto di ricerca zurighese Sotomo. Lo studio ha analizzato l’esito dello scrutinio su mandato del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Mercoledì il Consiglio federale ha preso atto dei risultati dello studio.

L’iniziativa «contro l’immigrazione di massa» è stata accettata il 9 febbraio 2014 dal 50,3 per cento dei votanti e da 14,5 Cantoni. Il Consiglio federale ha quindi incaricato il DFGP di analizzare approfonditamente i motivi di questa decisione e lo studio vero e proprio è stato affidato all’istituto di ricerca Sotomo.

Ampia corrispondenza con le iniziative sull’espulsione e sui minareti

Lo studio conferma i risultati dell’analisi VOX, condotta immediatamente dopo le votazioni, secondo cui la decisione espressa con il voto del 9 febbraio è stata fortemente influenzata dall’orientamento politico dei singoli votanti.

Concretamente, l’istituto di ricerca Sotomo ha esaminato se le differenze nella dinamica di crescita demografica nei diversi Comuni abbiano influito sull’accettazione dell’iniziativa a livello locale. Il risultato è chiaro: né la densità specifica né la crescita della popolazione e neppure la perdita di terreno coltivo hanno avuto localmente un’influenza diretta sul consenso all’iniziativa. Secondo il politologo, pur essendo collegata con i forti tassi d’immigrazione, la diffidenza nei confronti degli stranieri, osservata dal 2009, cresce in modo proporzionale all’orientamento nazional-conservativo e non al coinvolgimento dei Comuni.

Questo riscontro è confortato dal confronto con progetti analoghi: in tutti i Comuni il risultato dell’iniziativa «contro l’immigrazione di massa» è al 95 per cento in linea con quello dell’iniziativa sull’espulsione (2010) e al 93 per cento con quello dell’iniziativa sui minareti (2009).