Portugal 2Titolo originale: Preventivi cantonali 2015

I preventivi 2015 del Cantone, dopo tre giorni di lunghe discussioni, sono passati al vaglio del Parlamento. Il pomo della discordia è stata la tassa sui generatori di traffico proposta da Claudio Zali, un tema non propriamente dell’ultima ora anche se c’è chi ha fatto finta di non saperlo. Non la si è voluta accettare (i soliti noti) e avrebbe invece portato ben 12 milioni nelle casse dello Stato, milioni poi reinvestiti dove tutti ben sappiamo. Vien da chiedersi se l’ostilità a tale provvedimento rappresenti un atto di sudditanza verso ditte e grandi magazzini o mero astio*** nei confronti di Zali.

A prescindere dal pomo della discordia di questa sessione di Preventivo, che potrebbe essere connotata anche come una campagna anti Zali, sembra che a nessuno interessi più di quel tanto il fatto che vi siano in aumento incontrollati costi sociali (non confondere la socialità con la “fabbrica del sociale”) quali assegni di prima di infanzia e assegni integrativi (a chi vanno?), sussidi vari, assistenza erogata, … “cosucce” che nel Messaggio governativo non sono citate, fatto salvo l’aumento delle prestazioni assistenziali dovute all’aumento dei casi di esaurimento delle indennità di disoccupazione. Ma dai, forse qualcuno si è svegliato dal letargo? E la causa?

Sembra quasi che la maggioranza dei “nostri” parlamentari, se non fosse stato per Zali e i posteggi, avrebbe dato la propria benedizione al Preventivo 2015 così come presentato, fatto questo per noi parecchio preoccupante. Sulla sempre più ingombrante spesa pubblica del nostro Cantone, nulla da dire? Ancora più preoccupante! Evitando di entrare nel merito delle singole posizioni, salta subito all’occhio che si sono fatti i cosiddetti salti mortali per non superare la soglia dei temuti 125 milioni di franchi, cifra oltre la quale scatterebbe l’aumento del moltiplicatore cantonale. Ecco dunque che si capisce tale affanno in quanto, se la fatidica soglia fosse stata superata, i partiti sostenitori del moltiplicatore cantonale avrebbero dato un’ulteriore prova che, in occasione del voto al sopraccitato moltiplicatore, per convincere i cittadini ad accettarlo, avevano raccontanto un sacco di fregnacce, come spesso succede.

Per il momento pericolo scampato. Si preventivano solo (si fa per dire) 120,5 milioni di disavanzo. Cos’altro ci si poteva aspettare da questo Parlamento? Ci mancherebbe che quest’ultimo, in piena campagna elettorale, dimostrasse che quanto andava predicando non fosse fattibile. Peccato che il discorso vada ben oltre. Vi invitiamo comunque ad andare a rileggervi le raccomandazioni di voto concernenti l’introduzione del moltiplicatore cantonale, così vi farete un’idea di chi, allora, è stato onesto e lungimirante.

Morale del Preventivo 2015? Se non ci fosse stato Claudio Zali tutto sarebbe filato liscio. L’importante era non far figure da cioccolatai superando i 125 milioni di deficit. Ma possibile che nessuno abbia avuto la voglia di chiedere e approfondire se questi aiuti sociali erogati senza troppi controlli (vedi caso Varano, solo l’ultimo) siano proprio tutti destinati a fin di bene? E qui ritorniamo alla “fabbrica del sociale” da non confondere assolutamente con una giusta e responsabilizzante socialità.

L’ultima che abbiamo sentito (non voci!) e significativa, è questa: “Per fortuna ricevo l’assistenza, altrimenti non potrei finire di pagare la casa in Portogallo”. E di altri casi ne abbiamo quanti ne volete, caro Beltraminelli! Questa non è socialità, sono vere e proprie truffe. Ma naturalmente e come sempre: “E’ tutto sotto controllo”. Ma dove? Non dimentichiamoci che quando, fra non molto, la cuccagna per molti sarà davvero finita non ci saranno più possibilità di aiutare nemmeno chi ne avrà veramente bisogno e allora qualcuno comincerà ad innervosirsi, giustamente. Vogliamo arrivare a questo? Dove sono e dove erano i cosiddetti politici “responsabili”? Buone feste e un Buon 2015 a tutti.

Fronte degli Indignati
Orlando De Maria/Donatello Poggi

 

*** Queste sono evidenti sciocchezze, e/o provocazioni. Perché mai dovrebbe esserci “astio” verso Zali, che resta uno stimabile ex giudice trasformatosi in ministro? Ci può essere invece (e c’è) dissenso verso un provvedimento da lui deciso. Accanto a un innegabile disagio per l’immagine che altri hanno rapidamente cucito addosso a lui, presentandolo come un bizzarro incrocio tra Zorro, Garibaldi e Giovanna d’Arco sul rogo.