FonioG-47 (2) yI nuovi dati inerenti il numero di beneficiari di assistenza nel nostro cantone sono impressionanti. Un fenomeno che non può e non deve lasciare indifferenti tutti gli attori della politica cantonale e non solo. Bisogna analizzare e capire il motivo di questa esplosione andando a correggere, se possibile, alcune decisioni sbagliate del passato. E parlando di decisioni sbagliate non si può non mettere in correlazione all’aumento dei casi di assistenza l’entrata in vigore delle nuova riforma della LADI (legge assicurazione disoccupazione). Questa modifica legislativa, votata il 26 settembre 2010 ha fatto sì che un numero importante di disoccupati scivolasse nell’oblio dell’assistenza non avendo avuto il tempo necessario per trovare un nuovo posto di lavoro. Guardando i dati si può notare inoltre come il 32% dei beneficiari di assistenza abbia meno di 26 anni. Un dato che purtroppo non mi stupisce. Infatti come sindacato avevamo da subito messo in guardia i cittadini sui reali rischi che questa modifica legislativa portava in dote, ossia una forte penalizzazione nei confronti dei disoccupati under 26. L’unica consolazione che possiamo vantare come sindacato è il voto ticinese, infatti nel nostro cantone la popolazione decise di respingere la riforma con il 58% dei votanti. Una riforma votata dal popolo a livello federale e voluta dalla maggioranza dei partiti di centro destra con il sostegno delle organizzazioni padronali che ha di fatto emesso una pesante condanna sui giovani neo diplomati e neo laureati.

Ho la sensazione che molti non conoscano l’enorme differenza tra un beneficiario dell’indennità di disoccupazione e un beneficiario di assistenza. Il primo ha sicuramente più possibilità e maggior sostegno per reinserirsi nel mondo del lavoro rispetto al secondo. Non è un mistero che un beneficiario di assistenza viva con maggior difficoltà e con un crescente malessere la sua condizione di disagio. Per questi motivi avevamo ritenuto importante non penalizzare chi perdeva il proprio lavoro tagliando in maniera importante le indennità percepite. Basti pensare che dall’entrata in vigore della nuova legge sulla disoccupazione un giovane che ha terminato una formazione o gli studi superiori ha diritto a beneficiare a 4 mesi di disoccupazione (prima erano 12 mesi) e solo dopo un periodo di attesa di 120 giorni. Una condizione di disagio dunque non solo per il giovane ma anche per la sua famiglia, che dopo aver investito per anni nella formazione del proprio figlio deve provvedere al suo mantenimento fintanto che non riuscirà a trovare un’occupazione.

Per tutti questi motivi sarà importantissimo il rapporto che verrà redatto in commissione e poi votato dal Gran Consiglio in merito alla nuova L-Riloc. Bisognerà dimostrare con i fatti di voler aiutare concretamente i disoccupati: il primo passo potrà essere quello di aumentare loro le indennità (come veniva fatto fino al 2003) versando delle indennità cantonali supplementari. La responsabilità che viene chiesta alla politica è quella di correggere decisioni che con i fatti si sono rilevate sbagliate e fortemente penalizzanti per una parte della popolazione.

Giorgio Fonio, candidato al Consiglio di Stato e al Gran Consiglio