Ho trovato su Facebook, e pubblico, questo notevole post di Rossano Bruni indirizzato a Nicola Pini, candidato PLR al Consiglio di Stato. Lo pubblico come documento, che ogni singolo lettore sarà libero di valutare. Ticinolive non ha mai avuto l’occasione di pubblicare testi di Pini (ma è aperto anche a lui, come a chiunque altro). Il suo nome è stato tirato in ballo sia da Pamini che da Pellandini, ciò che dimostra l’esistenza di un interesse, positivo o negativo, per il suo discorso.

Pini 123DI PINI… ALLUCINATI E BRUCIATI

Egregio Signor Pini,
nell’articolo/intervista a lei dedicato su La Regione del 14.01.2015 (3a pagina), parla di reagire contro la paura, di aprirsi, di non chiudersi e di avere un rapporto INTELLIGENTE con gli altri, Berna in primis.

Non siamo già stati abbastanza depredati? Più aperti di così che vuole? I barconi nei laghi? O forse il telelavoro? Quello che crea teledisoccupati? Tema per il quale ho già scritto esaustivamente al suo collega Alessandro Spano senza ottenere risposte. Vabbè.

E poi ‘sta storia dell’intelligenza… ma basta! Prima il Bertoli dice che non abbiamo capito, ora lei che ci ri-ri-ri-ri-batte il chiodo. Un dubbio almeno l’avete chiarito: per voi chi è contro le aperture (queste aperture) è stupido, non capisce un fico secco. Di questo fatto ne deve parlare con il Bertoli. Ci deve essere un problema nella scuola… il 70% è tanto. Non crede?

Tuttavia io non la penso così. Non siamo noi Ticinesi con “problemi” ad aprirci. Siamo semplicemente chiusi, pressati, schiacciati da chi è entrato e da chi li fa entrare. Questi anche ci spremono. Non ci manca l’intelligenza per capire, interagire, vivere, convivere e cooperare con gli altri. Non siamo come dice lei!

La verità, quella che lei nasconde dietro alla nostra presunta deficienza, è la mancanza di una politica all’altezza per questo. Una politica esente da ipocrisie senza altri interessi oltre il bene di noi Ticinesi. Una politica che sappia farsi paladina delle nostre necessità e bisogni. Una politica che abbia il coraggio di “sporcarsi le mani” nel perseguire questo onore (l’ha capito che è un onore? Che si deve essere fieri?) ricevuto dal popolo. Che non ci consideri solo “carne da voto” data in pasto alle urne!

Arriva persino a dire che dobbiamo metterci in discussione (sempre noi!) capire se la nostra formazione è adeguata, dove e come qualificare i giovani. Ora mi faccia capire… i frontalieri arriverebbero da noi perché sono più qualificati ed hanno paghe da fame? Si rende conto, se così fosse, dove ci avete portato? La verità è che tenta di usare anche la carta della formazione per nascondere la vostra eredità! Smettiamola di dire fesserie! Questo è liberismo incontrollato. E lei vorrebbe un posto di comando? I Ticinesi non sono dei polpettoni in scatola. Capiamo e ragioniamo.

Ma la sua allucinante sfrontatezza non ha limiti. Cito: “non è necessario trovare colpe e colpevoli, ma come noi ticinesi possiamo migliorare le nostre condizioni di vita”. Sto male! Eh no Pini, così è troppo facile. Da anni il Ticino è schiacciato dalle vostre politiche liberiste (altro che radicale) e lei incolpa ancora una volta i Ticinesi che non si focalizzano sul come migliorare? Che perdono tempo nel cercare i perchè? Proprio ottusi e masochisti questi Ticinesi. Penso proprio che c’ho azzeccato quando dissi che questa classe politica ha creato una nuova specie: il Ticinesus Sacrificus Novantum.

A me sembra che prima di trovare soluzioni (non cerottini) si debbano capire le colpe (ovvero le cause) e chi ha causato ciò per far si che non riaccada. Per non rieleggerlo. È questo che tenta di nascondere? È questa la sua paura? Le manine nella marmellata… Ed insiste pure con “la Sadis ha fatto molto per regolare il mercato del lavoro”. Ahoo Pini, ce sta a pijà per culo? Vada in piazza a dirlo in faccia alle migliaia dei senza lavoro, a percepire la disperazione ed il dolore di chi ha perso tutto, ai parenti di chi ci ha lasciato la pelle. La vita! Questo è coraggio. Questa è solidarietà. Questo è essere radicale!

Il PL(R) si sta comportando come il più classico dei piromani. Crea l’incendio, lo segnala e poi da eroico pompiere, lo spegne volendo ottenere ampi consensi. Chiaro che farà di tutto per depistare colpe e colpevoli. Peccato per lei che i Pini bruciano sull’altare del Bertini.

Grisù, salvaci tu.

Rossano Bruni (post di Facebook)