Il Ticino non è finito. Il Ticino è infinito.

Su un punto vogliamo rassicurare Natalia. Nessuno, ma proprio nessuno, vuole tornare alla povertà. Assodato questo, non abbiamo ancora fatto nulla, perché dobbiamo trovare la nostra strada.

Oggi mancano esattamente 3 mesi alla data fatale e Natalia Ferrara Micocci lancia la sua originale campagna d’affissione. Una candidata così competitiva – provvista di idee, aggressività, mezzi – è una sicura positività per il suo partito, impegnato in una difficile e decisiva battaglia. Dopo il 2011 (persa) e il 2013 (persa) arriva il 2015. Questo “terzo match” al vertice sarà a nostro avviso, ancora, il tema dominante dell’elezione. Accanto ad esso metteremmo – come contorno – il possibile sfondamento populista-verde (non ci crediamo) o la possibile perdita del seggio PS (che a noi appare improbabile, ma abbiamo sentito esprimere anche questa opinione).

natalia-x-web 500Il Ticino ha impiegato due secoli per uscire dalla povertà. Deve arrendersi oggi?

Questo Cantone sembra con le spalle al muro. Molti ticinesi sono delusi, disillusi e infuriati. Ma non possiamo arrenderci! Dobbiamo reagire ed assumerci le nostre responsabilità verso chi ha lavorato e sofferto per farci arrivare fin qui. Un impegno che dobbiamo a noi stessi e alle generazioni che verranno. Ognuno può e deve dare il suo contributo.

In questi mesi, in ogni Comune che ho visitato, ho incontrato persone pronte a lavorare, insieme, per costruire un Ticino migliore. Per questo motivo, ho scelto un mosaico composto da migliaia di scorci del nostro Cantone.

Il Ticino non è finito, il Ticino è infinito. Questo slogan mi accompagna, perché non finirà mai la fiducia nelle nostre possibilità, la volontà di unire le forze per migliorarci. Una società libera richiede donne e uomini liberi pronti a difenderla, senza paure. Ci opprime oggi un clima di conformismo, populismo, cinismo, egoismo. Ma per provocare un cambiamento non basta saper provocare. Bisogna essere disposti al cambiamento e a correre dei rischi. Io lo sono stata in passato e lo sono ancora di più oggi.

Il 19 aprile 2015, tra esattamente tre mesi, il Ticino è atteso al bivio che divide il coraggio dalla paura, il progetto dalla lamentela, il rispetto dal litigio, il rilancio dal ripiego. In mezzo ci siamo noi, con il nostro impegno, con il nostro voto. Dobbiamo essere consapevoli che se il futuro è nostro, il nostro territorio è però in competizione con il resto della Svizzera e del mondo. Riconoscerlo non significa arrendersi ma porre le basi per ottenere risultati concreti. Volere è potere, ma non basta: non siamo liberi di illuderci.

Una Consigliera di Stato, per rispondere ai bisogni dei cittadini, deve prima saperli ascoltare.

In vita mia di lavori ne ho fatti tanti, da quelli indispensabili per mantenermi agli studi, ai successivi, via via più impegnativi. Ho avuto di fronte clienti al bancone del bar e in negozio, agenti di Polizia durante una perquisizione, imputati e vittime nel corso di interrogatori, avvocati e giudici in aula. Ho sempre ascoltato e risposto, ricordando che, al di là di ogni titolo, funzione e fatto, ci si occupa sempre di persone. Con le persone c’è un’unica via di comunicazione: il rispetto. La mia considerazione andrà a ognuno dei cittadini di questo Cantone, anche quelli che non la pensano come me, anche quelli che non votano, anche quelli che mi saranno contrari. Il Ticino di oggi non può dividersi in tribù, in «noi» contro «loro».

Per vincere, per costruire il futuro, non possiamo isolarci, né tra noi né dal mondo. Dobbiamo avere la capacità e il coraggio di lavorare insieme: io sono pronta!

Natalia Ferrara Micocci, PLR, candidata al Consiglio di Stato