La protesta del Ghiro per un presunto “boicottaggio”

Ghiringhelli scrive alle redazioni richiedendo un’adeguata attenzione per il suo “Manuale”. Ticinolive è notoriamente favorevolissimo ai diritti popolari – più ancora del ministro Bertoli – e si affretta a pubblicare la sua lettera, nella speranza che altri organi di stampa, più importanti, facciano lo stesso.

Ghiro

Cari operatori dei media,

Vi trasmetto per conoscenza il mio “Manuale per il lancio di iniziative popolari cantonali” che tutti gli interessati potranno leggere e scaricare dal mio sito internet www.ilguastafeste.ch. Come ho scritto nell’introduzione di tre pagine, che vi invito a leggere, si tratta di una sorta di testamento politico del Guastafeste, frutto dell’esperienza acquisita sul campo dal 1999 al 2013 con il lancio di 5 iniziative popolari in veste di promotore principale e di 2 iniziative in veste di copromotore (in aggiunta a 3 iniziative e 2 referendum a livello comunale) . Sul perché il manuale si concentra solo sulle iniziative e non sui referendum vi rinvio alla lettura della mia introduzione.

Il documento – che ricorda anche le battaglie fatte dal Guastafeste per agevolare i diritti popolari – è stato pensato non tanto per i partiti, i sindacati e le grosse associazioni che già dispongono delle risorse umane e finanziarie e della macchina organizzativa per il lancio di iniziative e referendum (vedi ad esempio il successo del referendum lanciato dai giovani PLR e UDC unitamente all’ACS contro l’aumento delle tasse di circolazione, o il successo del referendum lanciato dalla Lega contro la partecipazione del Cantone a Expo 2015) , bensì per tutti quei cittadini che hanno poca esperienza in materia e che non sanno neppure da che parte si comincia per lanciare un’iniziativa popolare a livello cantonale.

La lettura del manuale servirà a questi inesperti cittadini, ma anche ai politici e ai giornalisti a digiuno di esperienze dirette in materia, per rendersi conto di quanto sia difficile e complicato cimentarsi con i diritti popolari, specie in Ticino, e quanto sia urgente e necessario rivedere le regole attualmente in vigore (come chiedeva una mia iniziativa costituzionale bocciata nel 2007 dal popolo di strettissima misura – 50,9% – e come chiede un’iniziativa parlamentare presentata nel luglio scorso dal deputato Sergio Morisoli) nell’intento di agevolare l’esercizio di questi diritti da parte della cosiddetta “società civile” e rendere più democratico il nostro Cantone, che in un confronto intercantonale (vedi tabelle pubblicate alle pagine 20,21 e 22) è agli ultimissimi posti. L’augurio è che il manuale possa servire anche a qualche docente di civica quale spunto per qualche lezione sui diritti popolari.

La lettura del manuale è consigliata anche ai dipendenti comunali addetti alla vidimazione e alla trasmissione delle firme (non di raro autori di manchevolezze che sono state ricordate dettagliatamente nel fascicolo) nonché a quelle autorità comunali (e alle autorità di polizia a cui talvolta è delegato il rilascio delle autorizzazioni) che spesso e volentieri mettono i bastoni fra le ruote ai raccoglitori di firme con inutili e vessatori limiti di luogo e di tempo per la posa di bancarelle su suolo pubblico.

Metà dell’ottantina di pagine del manuale è infatti dedicata ai 9 ricorsi – tutti vinti – che negli ultimi anni ho presentato per conto mio, o ho scritto per altri, contro decisioni municipali che per l’appunto ponevano ingiustificati limiti alla raccolta di firme, cioè a un diritto garantito dalla Costituzione e che può essere limitato solo per reali e oggettivi motivi di ordine pubblico. Un atteggiamento scandaloso e vergognoso per dei politici del Paese che si vanta di fronte al mondo per la sua democrazia diretta!

Mi auguro che la pubblicazione di questi ricorsi serva alla categoria degli avvocati per difendere nel migliore dei modi i diritti dei cittadini praticando tariffe ridotte, serva a far riflettere certi Municipi sul fatto che hanno tutto da perdere e nulla da guadagnare ostacolando i diritti popolari e al contempo serva d’aiuto a quei cittadini che subiscono ingiustificate limitazioni nella raccolta delle firme.

Onde dare un seguito concreto a questa pubblicazione, io invito caldamente questi cittadini a difendere i loro ed i nostri diritti utilizzando a tal scopo come modelli i miei ricorsi : se dovessero perdere – cosa ben difficile – il movimento del Guastafeste è pronto a fare la sua parte assumendosi i costi delle tasse di giustizia per tutti i ricorsi inoltrati nel 2015 a proposito di bancarelle per la raccolta di firme.

Giorgio Ghiringhelli